LA RIFLESSIONE

Cyber security in azienda, il rischio inefficienza di troppi neologismi: quale approccio

I troppi neologismi in ambito cyber security, privacy e risk management inducono confusione col rischio di provocare inefficienza nella gestione della sicurezza delle informazioni. Una visione olistica del trattamento delle informazioni, invece, migliora l’efficacia e aumenta le garanzie di compliance

Pubblicato il 26 Nov 2021

Luigi Sbriz

Cybersecurity & Privacy Senior Consultant

Cyber security i rischi di troppi neologismi

La continua evoluzione tecnologica conia sempre più frequentemente nuovi termini riferiti alla sicurezza dell’informazione e anche i framework di controllo si lasciano trascinare in questa tendenza alla ricerca di nuovi concetti distintivi, come se fosse una gara a chi ha la buzz word più recente. È veramente utile?

I neologismi della cyber security in azienda

Alcuni acronimi, tipici del mondo della cyber security, privacy e risk management, sono entrati nell’uso quotidiano. Oramai, da alcuni anni, quando nelle aziende parliamo di protezione dei dati personali siamo abituati a vedere l’acronimo DPO (Data Protection Officer), derivato dal regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (EU/GDPR 2016/679). Analogamente, è diffusa anche la versione italiana RPD, responsabile della protezione dei dati.

Da un periodo più lungo abbiamo confidenza anche con l’acronimo CISO (Chief Information Security Officer), ossia il responsabile della sicurezza delle informazioni aziendali e con tutta un’ampia serie di altre sigle o titoli che si rifanno alle più disparate tecniche di protezione delle informazioni aziendali.

In genere, questi termini riflettono sul proprio nome qualche specifica abilità, contesto o tecnologia. All’acronimo IT (Information Technology) riservato alla funzione aziendale che governa i sistemi gestionali, le reti e l’informatica individuale, si contrappone il mondo OT (Operational Technology) che gestisce i dati e i dispositivi dell’ambiente di controllo industriale.

Eravamo abituati ad utilizzare l’acronimo ICT, per enfatizzare il crescente ruolo della connettività nel mondo dell’IT, ed ecco che compare I&T, la congiunzione and divide l’informazione dalla tecnologia che la gestisce. Sulla spinta di una prospettiva di governance aziendale, sembra quasi si voglia giustificare la separazione della parte nobile dell’informazione, propriamente detta, dai metodi plebei delle tecnologie che manipolano tali dati. Attenzione alle rivoluzioni, generalmente sono vinte da chi ha la massa maggiore e non dai valori che si assegnano.

Nuovi attori, standard e framework

Lo scenario dei cambiamenti incorpora anche altri attori. Se osserviamo gli standard e i framework a supporto della governance dell’azienda, abbiamo il grande conforto di poter trovare pratiche e regole che coprono qualunque aspetto ci possa interessare.

Lo sconforto per l’azienda deriva dai loro approcci differenti e, alle volte, su stesse aree devono convivere assieme più d’uno. Si potrebbe parlare di un extra costo per il raggiungimento della conformità, dovuto solo alle differenze dei metodi di controllo. Non inteso solo come puro costo monetario, ma come dispendio di risorse in generale, come competenze, tempo, revisione processi o formazione, o detto con altro termine, inefficienza.

Per avere un’idea della varietà dell’offerta di strumenti regolatori, ad esempio nella cyber security, ne citiamo alcuni senza assolutamente pretese di esaustività.

Abbiamo innanzitutto lo standard ISO/IEC 27001:2013 che definisce le buone regole per creare un sistema generale di gestione della sicurezza delle informazioni e che ha una valida estensione nell’ISO/IEC 27701:2019 per affrontare la privacy.

Il NIST Cybersecurity Framework ha il pregio di includere la gestione dei rischi connessi alla supply chain informatica in contrapposizione al termine supplier utilizzato da altri.

La Direttiva EU 2016/1148 (Network and Information Security directive nota come NIS) focalizza l’attenzione sulla maturità delle misure adottate per le infrastrutture critiche, VDA ISA pone l’enfasi sulla protezione dei prototipi e l’ISA/IEC 62443 si dedica al mondo dell’OT.

Come scegliere il framework giusto

Questi citati sono veramente pochi ma sufficienti a capire che ci sono tantissime sfumature da considerare nella gestione della sicurezza delle informazioni.

In parallelo ai framework legati in generale alla tematica della cyber security, ci sono quelli ispirati a tematiche specifiche, quali la gestione dei rischi, della privacy, del cloud, del data management, dello sviluppo, della continuità operativa, e tanti altri ancora.

Da questa veloce e parziale panoramica, già emerge con nitidezza il livello dello sforzo e della preoccupazione per un’azienda a dover rincorrere tutte le esigenze della protezione informazioni. È un controsenso richiedere ad un’azienda, in dipendenza della complessità del suo business, di aderire a vari framework e pagare il costo delle diverse implementazioni, quando lo scopo primario dei framework è di aiutare le aziende.

Fortunatamente possiamo captare anche dei segnali positivi. Intanto, quasi tutti i framework sostengono l’approccio olistico con decisioni risk-based. Questo, indica una certa consapevolezza della difficoltà delle aziende a seguire approcci discordanti.

La convergenza verso un comune approccio risk-based è un primo passo in direzione di una vera interoperabilità dei framework, mentre il secondo è la presenza delle informative references nei principali framework.

Queste indicazioni, inserite come note su ogni pratica o controllo di sicurezza, forniscono il riferimento a quella equivalente di un altro framework. Il vantaggio di questa interscambiabilità è di consentire la creazione di un modello di funzionamento più aderente alla propria realtà aziendale.

Il metodo da seguire è quello della scelta del framework con il modello di funzionamento più aderente all’organizzazione del proprio business, da usare poi come guida per le attività di implementazione di pratiche od attuazione di controlli.

Seguendo le regole della metodologia definita dal framework prescelto, si sostituiscono eventuali pratiche o controlli troppo generici, con quelli equivalenti di altri framework adottati, con l’avvertenza che devono essere più facili da gestire, o servire per completare parti scoperte del nostro business.

Quello ottenuto sarà un framework più ampio, così esauriente da coprire le esigenze di tutti i framework. Con opportune euristiche, si convertono automaticamente i risultati di un framework all’altro, ottenendo la compliance su tutti al solo costo di uno.

I consigli per migliorare in efficienza e efficacia

Un’ulteriore dicotomia per i framework è la loro predisposizione a seguire la governance piuttosto che la tecnologia. Se utilizzati in modo sinergico, come citato in precedenza, viene naturale prediligere un framework orientato alla governance per guidare il processo di consolidamento dei risultati ed assistere l’analisi del rischio a livello Enterprise.

I framework più orientati alla tecnologia, si prestano all’implementazione delle misure protettive e alla produzione di evidenze (fatti) nel processo di audit. In tal modo, operando solo sulle parti dei framework di maggior impatto per il nostro business e valutando in automatico le altre, miglioriamo in efficienza ed efficacia.

È comprensibile una certa “concorrenza” tra i framework per emergere come riferimento di mercato, ma ciò non deve andare a scapito degli utilizzatori. I framework sono delle guide per le aziende e come tali devono soddisfare dei basilari requisiti di semplicità, flessibilità e completezza. Con richiamo al processo di miglioramento continuo oramai presente in tutti i framework, se fosse applicato alle revisioni dei framework stessi, nella direzione di una convergenza verso le pratiche od i controlli più efficaci, allora si percepirebbe un reale aumento della loro qualità nelle aziende.

Un concreto aiuto può arrivare anche da una rigorosa tassonomia comune per agevolare la comprensione nell’adozione di framework sovrapposti. Nelle pratiche e nei controlli, enfatizzare un nome piuttosto di un altro quando il concetto è lo stesso, non pone a favore dell’applicabilità di un framework. Piuttosto, sono apprezzabili tutti gli sforzi che portano a ricercare concetti da armonizzare, con sano pragmatismo tra i framework, come è avvenuto per il rischio. Non è un’identica frase l’obiettivo a cui si deve tendere, neppure il rischio si affronta sempre allo stesso modo, è in funzione delle particolarità del contesto. L’aspettativa è per una differenza che si basi solo sulla modalità di adattabilità ai possibili contesti di applicazione, non una differenza riconducibile esclusivamente all’eleganza delle parole usate. Il significato è molto importante.

Conclusioni

Prendiamo delle parole oramai d’uso corrente e riflettiamo su come possiamo modellarle per ampliare il significato e migliorare la qualità del lavoro correlato.

Supponiamo che al CISO attribuiamo anche la privacy ed al DPO aggiungiamo la cybersecurity. In entrambi i casi, otteniamo la stessa figura, un nuovo responsabile della protezione delle informazioni, siano aziendali che afferenti alla sfera personale. Ha sicuramente l’opportunità di gestire le risorse in un’ottica più ampia ed efficiente per le maggiori sinergie possibili.

Se ora questa responsabilità la fondiamo con quelle del CIO, otteniamo una nuova figura con un nome vecchio. Il nuovo significato da associare al CIO sarà di responsabile della gestione di tutte le informazioni, aziendali o personali, e delle tecnologie e servizi che le trattano.

Questa evoluzione rafforza l’opportunità di una visione olistica del trattamento delle informazioni per migliorare l’efficacia, identificando sinergie ed aumentando le garanzie di compliance.

Ovviamente per essere questo nuovo CIO servono le giuste competenze. Ridurre la varietà dei nomi attorno ad uno stesso tema è un sinonimo di semplificazione e qualità.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4