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Threat Detection and Response, cosa sapere



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Il rilevamento e la risposta alle minacce permettono di identificare i rischi e di intervenire prima che il danno diventi grave. Farne l’uso migliore possibile è però l’effetto di alcune concause

Pubblicato il 4 giu 2025

Giuditta Mosca

Giornalista, esperta di tecnologia



Threat detection and response. Quali presupposti la rendono efficace e cosa è la TDR
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La Threat Detection and Response (TDR) è una forma di difesa proattiva, un costrutto strategico utile alla rapidità nell’identificare, analizzare e rispondere alle cyber minacce.

Non può essere intesa come una panacea ma, considerando la costante celerità con cui il cyber crimine si fa scaltro e smaliziato, la TDR dovrebbe essere considerata un imperativo.

Qui ci soffermiamo sulle tecnologie e sui capisaldi che le danno forma, tipicamente processi e strategie tese alla riduzione dei rischi a cui ogni azienda è naturalmente esposta.

Basta pensare all’enorme quantità di dati che è necessario esaminare per prevenire o scovare le minacce prima che il danno possa compromettere l’operatività e l’immagine aziendale per comprendere quanto la cyber difesa può essere complessa.

La Threat Detection and Response vista da vicino

La TDR è un insieme di tecnologie organizzate in diverse macro-famiglie, ossia quelle deputate al rilevamento delle minacce, quelle dedite alla risposta alle medesime e una terza orientata all’analisi:

Il rilevamento delle minacce è la Threat Detection propriamente detta e si compone di:

  • Monitoraggio continuo per la raccolta di dati dall’infrastruttura IT, incluse le reti, i software e gli endpoint.
  • Threat intelligence che include le informazioni delle minacce note.
  • Analisi per identificare attività anomale (si pensi a usi inusuali della rete, con picchi di traffico al di fuori dei valori consoni).

C’è poi la risposta alle minacce rilevate (Threat Response) che fa leva su:

  • Remediation, la rimozione della minaccia e il ripristino dei sistemi. Fanno parte della remediation anche tutte le misure attuate o migliorate al fine di prevenire attacchi futuri.
  • Automazione per la risposta automatica in caso di attacchi in corso oppure per l’isolamento dei sistemi compromessi.
  • Incident response team,il gruppo interdisciplinare di esperti di cyber security che analizzano l’incidente.

Questo ultimo punto richiama anche la necessità di analisi approfondite post-mortem utili a migliorare le difese.

Le tecnologie per la Threat Detection and Response

La TDR non è una tecnologia unica, ma un insieme di strumenti uniti da una cultura del dato a tratti maniacale. Tra questi strumenti figurano:

Queste tecnologie fanno dei dati il carburante essenziale le cui raccolta e analisi trovano cristallizzazione nei sistemi Security Information and Event Management (SIEM) e nelle Threat Intelligence Platform. I primi, in breve, analizzano i dati dei log di diverse fonti, mentre le altre sono deputate alla raccolta di informazioni relative alle cyber minacce, rendendo così più facile comprendere a quali di queste è esposta una certa azienda.

I vantaggi della Threat Detection and Response

I vantaggi immediatamente spendibili sono tali da non garantire la sicurezza nella sua interezza, ma utili a ridurre le chance che le offensive dei criminal hacker vadano a buon segno:

  • Visibilità ampliata: la TDR unisce i dati di diversi sistemi hardware e software e restituisce una visualizzazione completa dell’intera infrastruttura IT.
  • Rilevamento rapido delle minacce con conseguente capacità di rispondere prima che i danni diventino gravi.
  • Proattività: il monitoraggio e l’apprendimento continui permettono di anticipare le minacce future.

Tra i vantaggi meno immediati, quelli che vanno al di là della continuità del business, ci sono la possibilità di automatizzare task e quindi lasciare tempo ai SoC di concentrarsi su altri aspetti fondamentali dei rispettivi compiti e, non di meno, rientrano anche tutte le misure utili a ridurre i rischi di un incidente, le cui ricadute si protraggono nel tempo, infatti, oltre a rappresentare costi ingenti, si configurano anche in perdita di credibilità e affidabilità dell’organizzazione colpita.

I presupposti per sfruttare al meglio la TDR

Non è sufficiente dotarsi di sistemi TDR per auto-annoverarsi tra le organizzazioni attente al cyber crimine. Le forme di auto-celebrazione possono fare bene al marketing e alla pubblicità, ma sono poco efficaci nei meandri della cyber security.

Per trarre il meglio dalla TDR occorre agire su cinque leve, non tutte tecnologiche e non tutte visibili di primo acchito.

  1. Formare tutto il personale: i dipendenti e i collaboratori devono sempre essere aggiornati sulla diffusione delle minacce e sulle misure da attuare per una corretta postura.

2. Sposare le tecniche di monitoraggio continuo: è impensabile proteggere le infrastrutture IT senza centralizzare le informazioni al fine di rilevare i rischi e anticiparli.

3. Incentivare la collaborazione tra dipartimenti aziendali: gli strumenti TDR sono pensati per coinvolgere le unità aziendali per ottenere un approccio alla cyber security integrato.

4. Automatizzazione: qualsiasi task, processo o flusso automatizzabile deve essere svolto da script e algoritmi utili alla reazione immediata a fronte di una minaccia presunta.

5. Creare un piano di risposta: rilevare le minacce ha un senso compiuto solo nella misura in cui un’organizzazione sia in grado, tramite procedure chiare ed efficaci, di agire al fine di ridurre i tempi di risposta. Tutte questioni che non possono essere demandate unicamente ai software e che devono essere validate da operatori umani.

La TDR non è una panacea

La cyber security è un insieme di processi e tecnologie che non possono prescindere dall’uomo. Credere che la TDR, per quanto complessa, possa sfoltire i SoC è fuorviante.

Ci sono alcune criticità anche nell’uso dei sistemi TDR come, per esempio:

  • I falsi positivi: i sistemi possono identificare delle minacce che in realtà non sono tali. Solo l’operatore umano è in grado di riconoscere in modo altamente realistico quali minacce devono essere approfondite.
  • Analisi dei dati: esaminare in modo costante ingenti quantità di dati necessita di infrastrutture hardware e software adeguate.
  • Competenze: i sistemi TDR tendono a essere complessi da gestire, ancora una volta torna la necessità di avere persone competenti al servizio delle imprese.

Il costo dei sistemi Threat Detection and Response è rilevante, ciò non toglie che – e questo vale per la cyber security intesa come processo aziendale – si tratta di un investimento per garantire la sopravvivenza dell’impresa e, come tale, può ammettere risparmi a patto però che non inficino sulla sua continuità e sulla sua efficacia.

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