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Cyber security, com’è messa l’italia nel 2025: la risposta nei dati Anitec Assinform



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Anitec-Assinform ha pubblicato il rapporto “Il digitale in Italia 2025” che esplora le principali sfide della cyber security, l’evoluzione delle tecnologie di difesa, come l’IA e il quantum computing, e le soluzioni per garantire la sicurezza digitale delle imprese e della pubblica amministrazione. La spesa intanto ha toccato i 2 miliardi di euro nel 2024.…

Pubblicato il 2 lug 2025

Paolo Tarsitano

Editor Cybersecurity360.it



Cyber security in Italia 2025

Il nuovo rapporto “Il digitale in Italia 2025” appena pubblicato da Anitec-Assinform conferma una crescente emergenza globale per la cyber security: le minacce informatiche sono diventate più sofisticate e pervasive, con un impatto diretto sulla sicurezza dei dati, delle infrastrutture aziendali e sulla stessa competitività delle imprese.

La spesa invece in cyber tocca i 2 miliardi di euro nel 2024 per la prima volta, secondo il rapporto, che cita dati Netconsulting.

Il rapporto evidenzia anche una crescita a velocità superiore alla media del comparto dei Digital Enabler e Transformer, in ordine decrescente di volume, del Cloud Computing (+17,4%), della cyber security (+11,9%), delle soluzioni di Big Data Management (+12,5%) e, soprattutto, di intelligenza artificiale e cognitive computing (+38,7%).

Anche che il mercato della cyber security ha mostrato segni di crescita anche nel 2024, riflettendo la crescente consapevolezza delle organizzazioni riguardo alla necessità di proteggere i propri asset digitali.

Tuttavia, nonostante il progresso, il Paese affronta ancora molte sfide, tra cui il consolidamento delle politiche di difesa e l’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (AI).

Il 2025 si prospetta come un anno cruciale per la cyber security, poiché l’Italia deve prepararsi a gestire le sfide future legate alla crescente interconnessione dei sistemi e all’emergere di nuove tecnologie.

Fonte: Anitec-Assinform, Rapporto “il digitale in Italia 2025”.

Il mercato della cyber security in Italia: crescita e tendenze

Il 2024 ha visto una solida crescita del mercato della cyber security in Italia, con un incremento del 12,4% rispetto all’anno precedente, per un valore complessivo che ha superato i 2 miliardi di euro.

Questo risultato riflette non solo l’aumento del numero di attacchi informatici, ma anche la consapevolezza crescente delle imprese italiane e delle pubbliche amministrazioni sull’importanza di proteggere i propri dati.

In particolare, i segmenti che hanno registrato la crescita più significativa sono stati i servizi MSS (Managed Security Services), Cloud Security e software di sicurezza, che hanno visto aumentare la loro adozione in risposta a minacce sempre più complesse e devastanti.

Le aziende italiane stanno infatti investendo in soluzioni avanzate per prevenire e mitigare i danni causati da attacchi informatici, come ransomware e attacchi DDoS, che continuano a essere tra i più frequenti.

Nel contesto di questa crescita, l’adoption di soluzioni di Disaster Recovery è aumentata, con un numero crescente di organizzazioni che implementano sistemi di backup e recupero dati per garantire la continuità operativa anche in caso di attacco.

Inoltre, la gestione delle identità digitali e la protezione delle piattaforme cloud sono diventate priorità per le aziende, specialmente quelle con operazioni internazionali.

Impatto delle normative in ambito cyber security. Fonte: NetConsulting cube, Barometro Cybersecurity 2024.

La cyber security tra sfide e settori a rischio

In Italia, come nel resto del mondo, il numero e la gravità degli attacchi informatici è in costante aumento. Sebbene l’Italia abbia visto un incremento più contenuto rispetto ad altri paesi, l’impatto degli incidenti cyber è comunque significativo.

Secondo i dati del rapporto Clusit 2025, nel 2024, il numero di attacchi è aumentato del 15,2% rispetto all’anno precedente, un segno di quanto il paese sia vulnerabile agli attacchi informatici, nonostante le misure adottate.

L’anno scorso, infatti, gli attacchi sono stati meno numerosi rispetto alla media globale, ma sono stati comunque abbastanza gravi da mettere a rischio la sicurezza delle informazioni e la fiducia del pubblico.

I settori maggiormente esposti agli attacchi includono la finanza, le telecomunicazioni e le utilities. Le aziende che operano in questi ambiti sono più vulnerabili a cause interne ed esterne, come il rischio di compromissioni dei dati sensibili, interruzione dei servizi essenziali e furti di informazioni riservate.

Ad esempio, le banche, che gestiscono transazioni critiche quotidiane, sono da sempre uno degli obiettivi principali degli hacker. Le utilities italiane, responsabili di fornire servizi di energia e acqua, sono altrettanto vulnerabili, dato che le interruzioni dei loro sistemi potrebbero causare disagi diffusi.

Questi settori devono quindi essere preparati non solo a reagire agli incidenti, ma anche a prevenire i rischi attraverso misure strutturali di protezione, tra cui l’adozione di sistemi di sicurezza avanzati come firewall di nuova generazione, monitoraggio continuo delle minacce e sistemi di difesa integrati.

Fonte: Anitec-Assinform, Rapporto “il digitale in Italia 2025”.

L’intelligenza artificiale al servizio della cyber security

Una delle tendenze più promettenti nell’ambito della cyber security è l’integrazione dell’intelligenza artificiale (AI) nelle soluzioni di sicurezza.

Le applicazioni AI stanno trasformando il modo in cui le aziende affrontano le minacce informatiche, poiché l’AI è in grado di analizzare in tempo reale enormi volumi di dati e identificare pattern anomali che potrebbero sfuggire a un’analisi umana.

Con l’AI, è possibile prevedere e mitigare gli attacchi prima che diventino gravi, migliorando significativamente i tempi di risposta e riducendo i danni complessivi.

In Italia, le soluzioni basate su AI generativa e machine learning stanno guadagnando popolarità, poiché sono in grado di apprendere dai dati passati e adattarsi automaticamente a nuovi tipi di attacchi.

Le tecnologie di apprendimento automatico (ML) sono utilizzate per rafforzare la protezione contro il phishing, i ransomware e i malware, che sono tra le minacce più comuni in Italia e in Europa.

Oltre alla protezione contro le minacce esistenti, l’AI può essere utilizzata per migliorare la gestione delle identità digitali, che è diventata una preoccupazione crescente per molte organizzazioni, data l’incremento delle violazioni dei dati.

Le soluzioni AI possono, infatti, monitorare l’accesso ai sistemi aziendali, rilevare comportamenti sospetti e intervenire in tempo reale per prevenire l’accesso non autorizzato.

L’integrazione del quantum computing nella cyber security

Anche se il quantum computing è ancora nelle sue fasi iniziali, i suoi impatti sulla sicurezza informatica sono già evidenti.

Con l’aumento della potenza di calcolo, i sistemi basati su quantum potrebbero un giorno essere in grado di decifrare la crittografia tradizionale, mettendo a rischio la protezione dei dati sensibili.

Gli esperti di cyber security in Italia e nel resto del mondo stanno quindi lavorando per sviluppare soluzioni di crittografia quantistica, che potranno garantire una sicurezza superiore rispetto agli attuali sistemi.

Questo scenario presenta sia rischi che opportunità. Se da un lato l’evoluzione del quantum computing potrebbe minacciare la sicurezza delle attuali reti, dall’altro rappresenta una possibilità per sviluppare sistemi di difesa più avanzati, in grado di proteggere le informazioni in modo più sicuro rispetto alle tecnologie odierne.

La preparazione dell’Italia per il futuro della cyber security

Nel contesto italiano, la cyber security è una delle principali aree su cui le imprese e le istituzioni stanno concentrando i loro investimenti.

Le pubbliche amministrazioni sono particolarmente vulnerabili agli attacchi, soprattutto in un momento in cui l’adozione di soluzioni cloud e la digitalizzazione dei servizi sono in forte espansione. Secondo le stime, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede investimenti significativi in cyber security, destinati a potenziare le infrastrutture di difesa e a sviluppare un sistema di sicurezza digitale robusto per affrontare le sfide future.

In particolare, l’adozione di soluzioni di Cybersecurity-as-a-Service sta aumentando in Italia, in quanto le aziende cercano di esternalizzare i loro bisogni di sicurezza per concentrarsi sulle attività core.

Tuttavia, rimane cruciale la creazione di una cultura della sicurezza che coinvolga non solo i dipartimenti IT, ma anche tutti i dipendenti, affinché possano identificare e rispondere tempestivamente alle minacce.

Considerazioni finali

In sintesi, la cyber security in Italia nel 2025 si trova in una fase di evoluzione, dove le minacce sono sempre più sofisticate e la protezione dei dati è diventata un imperativo strategico.

L’adozione di tecnologie avanzate come l’AI e il quantum computing, insieme a un forte impegno nel miglioramento delle competenze digitali e nell’aggiornamento delle infrastrutture, saranno i principali fattori di successo nel proteggere il futuro digitale dell’Italia.

Le aziende e le istituzioni devono prepararsi a un contesto in continua evoluzione, dove la sicurezza deve essere al centro delle strategie aziendali per garantire la resilienza e la protezione dei dati, che sono il cuore pulsante dell’economia digitale.

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