DATA PROTECTION

Certificazioni privacy e certificazioni GDPR: quali sono e perché non sono la stessa cosa

Sebbene spesso e volentieri ci sia confusione anche tra gli addetti ai lavori, è bene precisare che le certificazioni privacy e le certificazioni GDPR non sono la stessa cosa e che la differenza tra di loro può essere sottile ma sostanziale. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Pubblicato il 26 Ott 2021

Manuel Angelo Salvi

DPO GRC Team

Certificazioni privacy e GDPR le differenze

Spesso e volentieri, anche tra gli addetti ai lavori, ci si dimentica che privacy, data protection, sicurezza delle informazioni e GDPR sono cose differenti e ben distinte. La differenza fra una certificazione privacy e una certificazione GDPR, può essere sottile ma è sostanziale.

Si parla sempre più spesso di certificazioni privacy per alleggerire e velocizzare una serie di controlli spesso onerosi. Una primaria azienda assicurativa italiana, giusto per segnalare un case history, ha assegnato esternamente un’indagine di verifica e valutazione dei propri fornitori, in tema di loro conformità al GDPR come da art. 28.

Il Garante ha suggerito in diverse occasioni che, in sede di gare d’appalto, si dovrebbe valutare il fornitore e predisporre la gara stessa affinché siano valutati oltre che economicità, competenza e possesso dei requisiti tecnici anche la sua compliance alla normativa in tema di privacy.

Molte aziende particolarmente esposte sul fronte del trattamento dati e gestione degli stessi potrebbero avvantaggiarsi sia a livello di propria immagine corporate sia a livello di ingaggio del cliente di un “bollino di certificazione” che ne dimostri l’essere data friendly.

La certificazione ISO 17065

Un passaggio del GDPR di decisiva importanza per il tema delle certificazioni, che sovente passa inosservato, è la lettera b) del comma 1 dell’Articolo 43, la quale specifica che lo schema di certificazione necessiti di essere accreditato “dall’organismo nazionale di accreditamento designato in virtù del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, conformemente alla norma EN-ISO/IEC 17065/2012 e ai requisiti aggiuntivi stabiliti dall’autorità di controllo competente ai sensi degli articoli 55 o 56.”.

La lettera b) chiama in causa diversi elementi. Il primo è l’organismo di accreditamento che per l’Italia è Accredia. Il secondo è il Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che stabilisce norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato, per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti.

Il terzo elemento è la norma 17065 “Conformity assessment. Requirements for bodies certifying products, processes and services” che definisce procedure e modalità operative per gli organismi e gli schemi di certificazione, relativamente a prodotti, processi e servizi. In fine si rimanda ai requisiti aggiuntivi, che il Garante potrà adottare.

Elemento chiave per il presente articolo è proprio l’esplicita richiesta di conformità alla ISO 17065, la quale è cosa ben diversa rispetto alla ISO 17021-1.

La differenza potrebbe sembrare minima, per chi non si occupa quotidianamente di sistemi di certificazione, ma i sistemi di accreditamento si dividono in macro categorie, la cui struttura di base è un insieme di elementi comuni, che fanno parte della serie ISO/IEC 17000.

CASCO, il comitato ISO dedicato allo sviluppo delle norme in materia di valutazione della conformità, si pone l’obiettivo di fornire strumenti tecnico-normativi per assicurare la trasparenza, l’efficacia, l’affidabilità e l’omogeneità in tutte le attività di valutazione della conformità, assicurando organicità e coerenza.

La 17020 ad esempio si occupa di ispezione, la 17021-1 di sistemi di gestione quali ad esempio qualità (ISO 9001) o ambiente (ISO 14001), la 17024 di personale, la ISO 17025 di laboratori di prova e taratura.

Apparirà subito immediato che i sistemi di gestione, tra cui il Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni 27001, ricadono in un “silos”, il 17021-1, diverso da quanto richiesto dal GDPR.

La ISO/IEC 27001 e la Linea guida 27701, conseguentemente, non hanno i requisiti di accreditamento prescritti dall’Art. 43,1,b).

ISO 17065 e ISO 17021-1: le differenze

Gli organismi che forniscono audit e certificazione dei sistemi di gestione (ISO/IEC 17021-1:2015) assicurano la capacità dell’organizzazione di gestire risorse e processi interni, al fine di soddisfare le esigenze dei clienti, utilizzando best practice.

Detto sinteticamente implementano e verificano la creazione di un sistema. Dovendo fare un esempio, e pensando all’idraulica, strutturano l’impianto e le caratteristiche che questo debba avere, per funzionare correttamente (posizionamento di sifoni e valvole, portata del sistema).

La ISO/IEC 17065:2012 ha come obiettivo generale non la certificazione di un sistema di gestione, ma di un prodotto, processo o servizio, avvalorandone la piena esistenza e corrispondenza delle caratteristiche previste. “Il valore della certificazione è il grado di fiducia e di credito che si stabilisce mediante una dimostrazione imparziale e competente, effettuata da una terza parte, del soddisfacimento dei requisiti specificati” e “la certificazione di prodotti, processi o servizi è un mezzo per dare assicurazione che essi soddisfano i requisiti specificati in norme ed in altri documenti normativi.” per dare fiducia a tutte le parti interessate affinché i requisiti specifici siano rispettati. Tornando al nostro esempio di idraulica, la 17065 certifica la qualità dell’acqua presente all’interno del sistema.

Cercando di semplificare e sintetizzare ulteriormente, un sistema di gestione prevede di verificare la presenza di un requisito (sì/no) e non tanto la conformità dello stesso a una norma terza. L’auditor richiederà l’esistenza di un “Registro delle risorse” (ISO/IEC 27002) o dell’Informativa (ISO/IEC 27701). In un sistema di prodotto l’auditor verificherà che l’Informativa abbia i requisiti dell’art. 13 e 14 del GDPR.

Una norma 17065 effettuando una trasposizione diretta avrà come oggetto l’art. 1 del GDPR “Il presente regolamento stabilisce norme relative alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché norme relative alla libera circolazione di tali dati”.

La 27001, al contrario, ha un proprio scopo difforme dal GDPR che recita: “La presente norma internazionale specifica i requisiti per stabilire, attuare, mantenere e migliorare in modo continuo un sistema di gestione per la sicurezza delle informazioni nel contesto di un’organizzazione”.

La ISO 27001 e i suoi controlli, inoltre, rispondo parzialmente alle esigenze di sicurezza tecnica e organizzativa richiesti dal GDPR, poiché il focus sono le informazioni aziendali in generali e non tanto i dati personali degli interessati, i quali non vengono mai considerati, se non come implicito sottogruppo della categoria Informazioni documentate (3.19) ovvero informazioni che devono essere controllate e mantenute da un’organizzazione e il supporto su cui sono contenute.

La posizione qui espressa di non conformità dei sistemi di gestione perché estranei alle 17065 potrebbe essere criticata, in quanto l’art. 43,1,b) non impone un vincolo formale di rispetto della ISO/IEC 17965 ma piuttosto invoca un adeguamento riportando il testo: “conformemente alla norma”. Ciò, anche optando per un’interpretazione permissiva, non potrebbe precludere, che la certificazione debba essere eseguita con procedure comparabili, se non identiche, come sostenuto anche dall’EDPB sulle sue Linee guida sull’accreditamento 4/2018.

ISO 27701: cosa ne pensa Accredia

La Circolare Tecnica 10/2019 di Accredia dal titolo “Disposizioni in merito all’accreditamento norma ISO/IEC 27701” riporta testualmente: “Segnaliamo che, anche se molti argomenti trattati dalla Norma hanno riscontro in specifici requisiti di legge nazionali, sia in Italia, sia in altri Paesi dell’Unione Europea, disciplinati dal GDPR e dalle precedenti Leggi nazionali, la Norma, basandosi sulla ISO 17021-1, non è da considerarsi valida ai fini del GDPR, che prevede invece una certificazione accreditata IS0 17065”.

L’art. 43,1, per dirla tutta, non prevede in via esclusiva la sola conformità alla EN-ISO/IEC 17065/2012, come visto alla lettera b) del comma 1, ma ipotizza “congiuntamente o alternativamente” anche l’accreditamento diretto da parte dell’Autorità di controllo competente ai sensi degli articoli 55 o 56.

Tale ipotesi però appare inverosimile stante le indicazioni espresse nella Linea guida EDPB 1/2018, poiché l’Autorità Garante dovrebbe avventurarsi in una interpretazione, che si disallinei dalle indicazioni di EDPB.

I sistemi di certificazione privacy

La Commissione europea ha commissionato lo studio Tilburg, “Data Protection Certification Mechanism”, per avere una comprensione migliore dello stato dell’arte degli attuali sistemi di certificazione in essere.

Lo studio, proponendosi di individuare pratiche ottimali per l’attuazione dei meccanismi di protezione dei dati, ha redatto un elenco esteso dei meccanismi di certificazione esistenti. Lo studio ha mappato 117 diversi schemi, con USA, Germania e Francia a contendersi il podio con 27, 24 e 18 certificazioni cada uno.

Dopo aver consultato la Commissione europea, l’elenco è stato accorciato a una selezione di 15 certificazioni, a cui ha dedicato uno studio specifico.

Gli elementi di approfondimento sono stati numerosi quali i criteri di corrispondenza con gli articolo 42 e 43, che la certificazione sia focalizzata sui dati personali/PII/privacy in senso lato, che sia volontaria, che la valutazione della conformità avvenga da parte di terzi e che si certifichi il trattamento.

La selezione ha verificato l’esistenza di alcuni argomenti “topic”, poiché gli articoli 24, 25, 28, 32 e 46 al loro interno richiamavano direttamente l’adesione a un meccanismo di certificazione o perché alcuni schemi richiamavano argomenti ritenuti interessanti quali ad esempio la portabilità dei dati e il consenso dei minori[1].

Lo studio ha verificato l’ambito territoriale della base normativa (normativa comunitaria, extra europea su base nazionale o regionale), a chi fosse rivolto (Titolare, Responsabile, entrambi) o se lo schema fosse generico o settoriale come il BSI ISO/IEC 27018 per la protezione delle informazioni di identificazione personale (PII) nei cloud pubblici.

L’analisi ha concluso che solo due schemi di certificazione dei 117 iniziali avesse tutte caratteristiche per poter essere conformi alle richieste dell’art. 43 del GDPR. I due promossi sono lo schema ISDP 10003 e Europrise.

BIS 10012 e soprattutto la ISO/IEC 27001 sono stati considerati “out of scope rispetto all’art. 42”.

Certificazioni in ambito GDPR, ecco il nuovo schema ISDP©10003

ISDP 10003 lo standard italiano

La Schema internazionale per la protezione dei dati personali ISDP 10003, Criteri e regole di controllo per la Certificazione dei processi per la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e la libera circolazione degli stessi, è stato accreditato da Accredia.

ISDP 10003 ha sicuramente due vantaggi in un’ottica di compliance al GDPR e di utilizzo dello stesso per snellire alcune incombenze tipiche del GDPR, quali ad esempio le verifiche del rispetto della norma in sede di bandi di gare o verifiche ex art. 28.

La prima è il fatto che è nativamente compliance al GDPR, essendo stato scritto proprio per essere corrispondente al Regolamento EU 679/2016, diversamente da altre norme, che hanno tentato di piegarsi ai dettami della privacy in generale e del GDPR in particolare.

Il secondo aspetto è che essendo una norma accreditata da Accredia, almeno per i soggetti italiani e sul mercato italiano, sarà indubbiamente più funzionale.

Al contrario, proprio perché è uno schema dedicato, comporterà l’attivazione di un percorso ex novo sia in termini di competenze che di costi.

Venendo ai contenuti, ISDP 10003 si pone in piena coerenza con i dettami della Linea guida EDPB 1/2018 (par. 5. 48), che specifica, fra le altre cose, come debbano essere definiti i criteri di certificazione, sottolineando la centralità dei seguenti aspetti di conformità. Vediamo come vi sia allineamento di ISDP 10003 alla linea guida.

Linea guida EDPB 1/2018 (par. 5. 48)

ISDP 10003

la liceità del trattamento a norma dell’articolo 6

A.1 Politiche e obbligazioni del titolare

A.2 Soggetti coinvolti nel processo del trattamento

i principi del trattamento di dati personali a norma dell’articolo 5

A.3 Principi applicabili al trattamento e tutela dei diritti

i diritti degli interessati a norma degli articoli da 12 a 23

l’obbligo di notifica delle violazioni dei dati a norma dell’articolo 33

A.5 Obblighi generali, gestione del rischio e sicurezza dei trattamenti

l’obbligo della protezione dei dati fin dalla progettazione e della protezione dei dati per impostazione predefinita a norma dell’articolo 25

A.4 Processi di adeguamento in fase di ideazione ed all’atto del trattamento a norma art. 25

se è stata effettuata o meno una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati a norma dell’articolo 35, paragrafo 7, lettera d), se pertinente

A.6 Valutazione d’impatto

le misure tecniche e organizzative messe in atto a norma dell’articolo 32

A.5 Obblighi generali, gestione del rischio e sicurezza dei trattamenti

A.7 Trasferimento dei dati personali verso paesi terzi, IoT e cloud computing

La ISDP 10003, al pari di una ISO rispetta la struttura HLS, incorporando alcuni elementi distintivi, in coerenza con il GDPR e le linea guida EDPB.

I punti da 1 a 4 rimangono invariati (Introduzione; Scopo e campo di applicazione; Riferimenti normativi; Termini e definizioni), il punto 5 Contesto diventa Principi e quadro di riferimento, il punto 6 Leadership diviene Consapevolezza e Responsabilizzazione, i successivi punti mantengono la classica struttura HLS.

Conclusioni

In sintesi, quindi, la ISO/IEC 27001 risponde alla ISO/IEC 17021-1, è in disaccordo con quanto richiesto dall’Art. 43 e risulta essere una certificazione aspecifica, la cui ISO 27701, in quanto linea guida non certificabile, non colma la distanza con le prescrizioni del GDPR.

Per un’azienda che è già certificata 27001, l’implementazione della Linea guida 27701 può essere un utile e conveniente mezzo per dimostrare la propria attitudine privacy-friendly.

Per un’organizzazione che non ha un Sistema di Gestione per la Protezione delle Informazioni, la 27701 non è certo la risposta all’art. 43 e non può essere considerato strumento di conformità al GDPR.

Per poter rispondere positivamente alle richieste degli articoli 42 e 43 del Regolamento europeo 679/2016 la certificazione dovrà essere specifica e fornire un’assicurazione diretta tale per cui vi sia una rispondenza diretta fra il trattamento/processo e i requisiti applicabili con una trasposizione puntuale di articoli e considerandi.

 

NOTE

  1. US COPPA regulation: ’Consent for processing children’s personal data in the EU: Following the US footsteps?’ (2017) 26(2) Information & Communications Technology Law, p. 146.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3