LA GUIDA PRATICA

L’intelligenza artificiale trasforma l’addestramento cyber: scenari tecnologici al servizio dell’educazione

L’evoluzione del prompting, ovvero il linguaggio che usiamo per fare richieste anche dettagliate e circostanziate all’intelligenza artificiale offre l’opportunità di creare scenari tecnologici idonei all’addestramento degli studenti di cyber security. Ecco in che modo

Pubblicato il 02 Ago 2023

Paolo Maria Innocenzi

Cybersecurity Specialist

Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sull'intelligenza artificiale

Da quando esistono i sistemi generativi, molte sono state le applicabilità dei “prompt” ovvero quelle richieste, anche molto dettagliate e circostanziate, che mettono l’AI in condizioni di proporci un’interlocuzione complessa e di un genere stabilito.

Nello specifico, ci occuperemo di una intelligenza artificiale specializzata nella creazione di scenari tecnologici, per l’addestramento degli studenti di cyber security.

Intelligenza artificiale e addestramento in cyber security

Immaginiamo (e a seguire scriviamo) un’entità capace di comprendere le richieste, anche le più dettagliate e complesse, e di rispondere in modo accurato e puntuale, proponendo soluzioni su misura e discorsi articolati su un tema complesso di auto-addestramento come quello della cyber sicurezza.

Nel vasto panorama delle applicazioni dell’IA, esiste un settore particolare che sta vivendo una fase di creatività, quello che realizza “prompt” che “programmano” l’interfaccia generativa e le indicano un atteggiamento concettuale da mantenere, un task da far perseguire all’interlocutore, a scopo di addestramento.

Scenari tecnologici per l’addestramento degli studenti cyber

È appunto questo il caso in cui grazie alle note avanzate capacità generative dell’IA, è ora possibile creare scenari tecnologici iperrealistici nei quali gli studenti cyber si possono confrontare e mettere alla prova testando loro abilità e acquisire una formazione molto più pratica e mirata.

Immaginando di poter calare gli studenti in uno scenario di simulazione di un attacco informatico, un’esperienza tanto coinvolgente quanto istruttiva, sarebbe compito dell’IA generare scenari realistici di cyber-attacco, arricchiti da una serie di sfide e problemi da risolvere, permettendo agli studenti di affrontare situazioni simili a quelle che troveranno nel mondo reale, nel contesto sicuro di un ambiente di formazione.

Gli scenari generati dall’IA possono variare in difficoltà, dalla difesa di un semplice sito web, fino alla gestione di un attacco su larga scala a una rete aziendale complessa. In ogni scenario, gli Esperti di Cyber devono analizzare, rispondere e risolvere i problemi, applicando le proprie.

Tutto ciò costituisce un modo di apprendere addestrandosi su casi di cybersecurity. Unendo la potenza dei sistemi generativi all’addestramento in cybersecurity, si può sperare di formare professionisti sempre più qualificati, per difendere almeno nelle caratteristiche di base di un attacco informatico i sistemi aziendali.

Generiamo un ambiente di simulazione cyber

Così, l’intelligenza artificiale non solo promette di cambiare il modo in cui interagiamo con la tecnologia, ma anche il modo in cui impariamo e ci prepariamo per affrontare le sfide tecnologiche in un futuro che, grazie all’uso concreto, creativo e positivo dell’IA, sembrerebbe un po’ più sicuro.

Vediamone una simulazione, e poi forniremo in appendice un prompt da “incollare” nella chat per generare un ambiente di simulazione cyber.

R: Buongiorno, mi chiamo Giorgio Russo, ho 52 anni e sono il CEO di PulsarTech, un’azienda specializzata in soluzioni IoT per il settore industriale. Da qualche giorno stiamo riscontrando dei problemi nella gestione remota dei nostri dispositivi. I nostri clienti riferiscono un funzionamento anomalo dei dispositivi che gestiscono, a volte non riescono a connettersi, altre volte sembra che i dispositivi agiscano autonomamente. Inoltre, abbiamo notato una significativa riduzione delle performance della nostra rete interna, in particolare nelle ore lavorative. Non ci sono problemi relativi alla posta elettronica o al nostro sito web, che funzionano perfettamente. Non sappiamo se queste cose siano correlate, ma abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo.

 #pentest sui dispositivi per ricerca botnet

AI: Dopo aver eseguito un pentest, emerge che un numero significativo di dispositivi IoT nella rete aziendale presenta un aumento del traffico di rete verso indirizzi IP esterni sconosciuti. In particolare, l’incremento del traffico è più evidente durante le ore lavorative. Tuttavia, non si rilevano vulnerabilità sfruttabili noti o backdoor nei firmware dei dispositivi. Inoltre, la rete interna sembra ben configurata e adeguatamente protetta. Non ci sono segni evidenti di malware o attività di botnet nella rete interna dell’azienda.

#installazione antivirus o agenti su dispositivi remoti

AI: Dato che i dispositivi IoT della PulsarTech operano su un sistema operativo personalizzato e limitato, l’installazione di agenti antivirus standard non è tecnicamente possibile. Tuttavia, siamo in grado di monitorare il traffico di rete in/out dei dispositivi per identificare potenziali comportamenti sospetti o anomalie. Al momento, non rileviamo traffico di rete che indichi la presenza di malware o di una botnet sui dispositivi. Tuttavia, persiste l’aumento anomalo del traffico verso gli indirizzi IP esterni precedentemente citati.

#ricerca cve sul firmware dei dispositivi

AI: Dopo una ricerca sulle vulnerabilità note (CVE), si scopre che il firmware dei dispositivi IoT di PulsarTech non ha vulnerabilità registrate pubblicamente. La versione del firmware attualmente installata sui dispositivi è stata recentemente aggiornata e non presenta falle di sicurezza conosciute.

#zero-day exploit sui dispositivi

AI: Congratulazioni, avete fatto la diagnosi giusta! L’attività anomala dei dispositivi IoT della PulsarTech e l’aumento del traffico di rete verso indirizzi IP sconosciuti potrebbero effettivamente essere sintomi di un zero-day exploit. Questo tipo di vulnerabilità, non ancora nota al pubblico o al produttore, potrebbe essere utilizzata per prendere il controllo dei dispositivi e comprometterne le funzionalità.

Conclusioni (e codice da incollare in ChatGPT)

Probabilmente sfidare il simulatore di cyber security così concepito, ci consentirà, al riparo da situazioni di tentativi incresciosi “dal vivo”, di sperimentare e di metterci alla prova, e quindi questo invito a cimentarci con questo simulatore basato su Intelligenze Generative può non essere un semplice gioco, ma un diventare (sistemando il prompt con aggiunte e correzioni) un campo di addestramento digitale che riproduce in modo sufficientemente realistico le tipiche interlocuzioni tecnologiche nelle quali potrebbe trovarsi un professionista della cyber security.

Ogni tentativo, ogni sfida affrontata in questo simulatore ci porterà a confrontarci con situazioni sempre nuove, capaci di mettere alla prova le nostre competenze, impersonando un cliente che ci chiede aiuto/supporto e la teoria che conosciamo incontra la pratica in modo coinvolgente.

Significa anche testare e toccare con mano le nuove tecnologie AI e i nuovi strumenti che creano opportunità senza precedenti.

Ecco di seguito il prompt per iniziare a rafforzare le nostre competenze e forse guadagnare una marcia in più.

Quando si tratta di proteggere il mondo digitale, ogni nuova abilità, ogni nuova esperienza, anche potenziata dall’usi dell’IA, può aiutare fare la differenza.

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