La sicurezza misurabile

Gestire gli incidenti significativi: la matrice operativa per la conformità NIS 2



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La sicurezza non vive nei documenti ma nei sistemi che li mettono in relazione. Ecco come passare dalla Business Impact Analysis alla notifica di un incidente significativo mediante una matrice operativa che correla impatti, tempi di continuità e livelli di servizio

Pubblicato il 2 dic 2025

Giuseppe Alverone

Consulente e formatore Privacy e Cybersecurity. DPO certificato UNI CEI EN 17740:2024

Monica Perego

Consulente, Formatore Privacy & DPO



GDPR e NIS 2; Dalla teoria alla tabella: correlare BIA, SL e incidenti significativi nel Monis

La sicurezza non vive nei documenti, ma nei sistemi che li mettono in relazione. Dopo aver compreso come la misura/subcategoria DE.CM-01 del FNCDP 2.1, la BIA, gli SL e gli SLA si intrecciano nel nuovo linguaggio della rilevazione, il passo decisivo è costruire una matrice che renda questa coerenza visibile, tracciabile e auditabile e disponibile in caso di controlli da parte delle autorità competenti.

Lo scopo del Modello Organizzativo NIS 2 (Monis) consiste nel trasformare la conformità normativa in architettura gestionale.

Ecco un paio di esempi concreti per collegare concretamente BIA, livelli di servizio (SL), oggetto di contratto (SLA) e criteri di incidenti significativi all’interno di un’unica struttura, applicabile tanto nella Pubblica Amministrazione quanto nel settore sanitario.

Dal frammento all’unità: il Monis come architettura della sicurezza digitale

Ogni organizzazione dispone di analisi, piani e contratti. Ma troppo spesso questi strumenti vivono in compartimenti separati: la BIA parla un linguaggio
tecnico-gestionale, gli SLA un linguaggio commerciale, le procedure di notifica un linguaggio legale.

Il Modello organizzativo NIS 2 (Monis) [1] nasce proprio per unire questi mondi, restituendo unità di governo alla sicurezza digitale.

Nel Monis, la misurabilità non è un elemento accessorio, ma la sua spina dorsale.
Tutto ciò che viene dichiarato come essenziale deve essere tracciabile fino alla soglia di impatto e ai valori di servizio corrispondenti.

Solo così l’organizzazione può dimostrare che il proprio sistema non si limita a reagire ma prevede, misura e governa.

Il Modello organizzativo NIS 2 come struttura di coerenza

Il Modello organizzativo NIS 2 (MONIS) è l’equivalente, in ambito sicurezza, del modello D.lgs 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa di impresa: una cornice che unisce norme, processi e responsabilità.

Nel suo schema, ogni misura tecnica o organizzativa deve poter essere ricondotta a tre elementi:

  • una fonte di rischio analizzata e valutata;
  • un obiettivo di continuità derivato dalla BIA;
  • una soglia di rilevamento collegata ai livelli di servizio;

In questo modo, la BIA non resta confinata nei piani di continuità ma alimenta direttamente i parametri del monitoraggio e la classificazione degli incidenti significativi.

È la trasformazione del dato analitico in indicatore operativo.

La tabella di correlazione: dal concetto al modello

La matrice di correlazione tra BIA, SL e incidenti significativi è lo strumento che rende visibile questa logica.

Può essere costruita in forma di tabella o di registro, integrata nel Monis.
Un esempio di struttura semplificata è nella tabella.

Questa tabella consente di seguire la filiera logica: dall’impatto stimato, ai tempi di continuità fino ai livelli di servizio e ai criteri di significatività.

In caso di ispezione dell’Acn, la correlazione dimostra non solo la conformità formale ma anche la tracciabilità operativa delle decisioni.

Applicazione nella Pubblica amministrazione

Nel contesto della PA, la matrice “BIA-SL-incidenti” assume un valore strategico come atto della politica dell’ente.

Ogni servizio digitale, ogni portale o piattaforma rappresenta un atto di fiducia tra cittadino e istituzione; di conseguenza, definire la soglia di continuità significa dichiarare quanto quella fiducia è tutelata.

Un esempio pratico

Attraverso la propria BIA, un Comune stabilisce che il servizio di anagrafe online non può restare indisponibile oltre 8 ore consecutive (RTO) e deve garantire un livello di servizio di almeno il 98% su base mensile (pari a 14,4 ore per mesi di durata 30 giorni).

Il sistema di monitoraggio registra una caduta del 3% per cause infrastrutturali; il superamento della soglia attiva una valutazione interna e, se l’impatto coinvolge più Comuni o sistemi centrali, la notifica al CSIRT Italia.

In questo modo, il principio di buon andamento dell’art. 97 della Costituzione trova una traduzione digitale concreta.

Applicazione nel settore sanitario

Nel sanitario, la correlazione “BIA-SL-incidenti” è questione di vita reale.

Un laboratorio di analisi, un sistema di prenotazione, una piattaforma di telemedicina: ogni minuto di inattività ha un impatto potenzialmente clinico.

La BIA, in questo caso, valuta non solo il danno economico ma anche quello etico e reputazionale.

Un esempio concreto

Un ospedale individua un MTD di 2 ore per il sistema di refertazione. Ne derivano un RTO di 60 minuti e un livello di servizio di disponibilità del 99,9%.

Il monitoraggio registra un’interruzione prolungata per guasto del data center esterno: il superamento della soglia comporta l’apertura immediata di un incidente, la raccolta delle evidenze e la notifica al CSIRT Italia entro le 24 ore.

Qui la matrice del Monis diventa strumento di prova e di trasparenza verso i pazienti, la committenza (ATS), i cittadini e le autorità di vigilanza.

Il ciclo di miglioramento continuo

La matrice BIA-SL-incidenti non è un documento statico, ma una struttura dinamica.

Ogni volta che cambiano i servizi, i fornitori o le tecnologie, o ancora le normative, la BIA va aggiornata.

Di conseguenza, anche i livelli di servizio e le soglie di rilevamento devono essere riallineati.

Questo chiude il ciclo Plan-Do-Check.Act del MONIS, in coerenza con ISO/IEC 27001, ISO 22301 e ISO 31000.

Sicurezza come linguaggio comune tra tecnologia, diritto e gestione

Con questo quarto capitolo della tetralogia, si chiude il percorso iniziato dalle Linee guida – Specifiche di base dell’ACN fino al Monis.

Abbiamo visto che la misurabilità non è un requisito tecnico, ma una forma di cultura organizzativa che si declina secondo la seguente progressione:

  • la BIA dà senso ai numeri;
  • i livelli di servizio trasformano quei numeri in soglie operative;
  • il monitoraggio li traduce in prove;
  • il Monis li unisce in una struttura di responsabilità.

In questa architettura, la sicurezza diventa linguaggio comune tra tecnologia, diritto e gestione.

Bibliografia

[1] Per approfondimenti su questi temi si rinvia all Manuale Il Modello organizzativo NIS 2 (MONIS) di Giuseppe Alverone e Monica Perego – Ed. Simone Professionale.

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