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Protezione dei dati personali e antitrust: due facce della stessa medaglia



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Nella data economy i dati personali sono il “nuovo petrolio” e quando le attività di raccolta e trattamento vengono svolte in violazione delle regole possono far conseguire indebiti vantaggi competitivi a chi adotta comportamenti spregiudicati, in danno del mercato e dei consumatori

Pubblicato il 20 giu 2025



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Credits to: Stefano Gazzella – https://www.linkedin.com/in/stefano-gazzella/

Oggi, soprattutto nei servizi digitali, c’è una forte interrelazione fra protezione dei dati personali e antitrust.

Nella data economy i dati personali sono e continuano ad essere il “nuovo petrolio” e quando le attività di raccolta e trattamento vengono svolte in violazione delle regole possono far conseguire indebitamente dei vantaggi competitivi a chi adotta comportamenti spregiudicati, in danno tanto del mercato che dei consumatori.

Motivo per cui sono sempre più frequenti gli interventi da parte delle autorità a tutela della concorrenza e del mercato per contrastare le pratiche commerciali scorrette realizzate per mezzo delle violazioni della normativa in materia di protezione dei dati personali.

Il fatto: la sanzione di AGCM a Poste italiane

Il più recente è quello di AGCM che è intervenuta sanzionando Poste Italiane per pratica commerciale scorretta consistita nella mala gestio delle app BancoPosta e PostePay.

Risultato: l’Autorità antitrust ha inflitto una sanzione da 4 milioni di euro a Poste Italiane perché, di fatto, obbligava i clienti a dare il consenso al trattamento dati per (poter) usare le app bancarie.

Una pratica, questa, ritenuta in palese contrasto con il GDPR.

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