TECNOLOGIA E SICUREZZA

Healthcare cyber security, dal social engineering al Medical IoT: soluzioni di sicurezza

La mole di dati sensibili gestiti nel settore sanitario è imponente e ha un incredibile valore per i criminal hacker. Ecco perché è importante mettere a punto un efficace piano di Healthcare cyber security e adottare le necessarie contromisure intervenendo, se possibile, direttamente sulla sicurezza dei dispositivi sanitari

Pubblicato il 28 Apr 2020

Pierguido Iezzi

Swascan Cybersecurity Strategy Director e Co Founder

Healthcare cyber security soluzioni di sicurezza

Il settore Healthcare è da sempre stato oggetto di attenzione da parte dei criminal hacker, non è solo una questione di coronavirus: anche per questo è importante porre la massima attenzione su quella che è la Healthcare cyber security.

La mole di dati sensibile gestiti è imponente e per sua natura preziosa e vitale per gli operatori sanitari da un lato e di incredibile valore commerciale per i criminali informatici.

Tra le varie minacce incombenti sul settore della sanità, uno su tutti sta alzando la testa: il social engineering.

Non solo una congettura, se prendiamo in considerazione alcune delle organizzazioni di punta coinvolte nella lotta al Covid-19. Ad esempio, attraverso il servizio di Domain Threat Intelligence siamo riusciti ad identificare e “contare” il numero di dati e-mail/password già disponibili e presenti nei vari e diversi database di data breach.

Il Domain Threat Intelligence è un servizio di “security intelligence” che effettua una ricerca delle informazioni pubbliche e semipubbliche relative alle vulnerabilità del dominio, sottodomini ed e-mail compromesse. Il servizio non effettua alcun test diretto sul target: opera unicamente sulle informazioni disponibili su Web, Dark Web e Deep Web.

Nello specifico, ci siamo focalizzanti sulle e-mail compromesse relative ai domini di @who.int, @nih.gov e @gatesfoundation.org. Il risultato è il seguente:

  • National Institutes of Health Usa: 14.732 e-mail
  • Organizzazione Mondiale della Sanità: 5.926 e-mail;
  • Gates Foundation: 1.584 e-mail.

Stiamo parlando di:

  • quasi tutte coppie di e-mail e password, alcune in chiaro e altre crittografate;
  • fanno riferimento a coppie ridondate e duplicate su diversi database di data breach.

Questi numeri sono sintomo inconfutabile della già citata attenzione dei criminal hacker nei confronti del settore Healthcare e affini.

Ecco, quindi, che oltre ai rischi tradizionali di phishing, spam, account takeover si affaccia sempre più in questo mondo il credential stuffing. Ma andiamo per ordine.

Perché il Covid-19 ha messo più in luce la problematica

La parola coronavirus è diventata molto gettonata nel mondo del cyber crime.

Non è un caso che la distribuzione delle botnet nel nostro Paese ricalchi fedelmente la mappa delle zone più calde dal punto di vista del contagio. Sintomo di campagne di phishing e malspam che stanno puntando molto alle zone sensibili e già colpite, facendo proprio leva sulle paure della gente.

Ovviamente questa esposizione si riflette su tutto il sistema-Paese.

Tra i settori più colpiti o meglio ancora ambiti da parte del cyber crime in senso lato, il settore Healthcare potrebbe sicuramente avere un’attenzione – non voluta – particolarmente alta.

Agli albori della crisi la questione della sensibilità agli attacchi cyber di questo comparto aveva già diviso le opinioni degli esperti di sicurezza informatica.

Da un lato chi sosteneva che in una situazione così critica – a livello globale – anche i criminal hacker avrebbero evitato di andare a colpire ospedali ed istituti di ricerca.

Chi invece, tra cui il sottoscritto, sosteneva che il cyber crime per natura è una questione di risk-reward che spesso (ma attenzione non sempre) non guarda in faccia la vittima, quanto la vulnerabilità che essa presenta e che può essere exploitata.

Insomma, gli hacker individuano una serie di target, tutti accumunati magari dalla stessa vulnerabilità, e attaccano indiscriminatamente per infettare i bersagli con malware come il ransomware.

Sfortunatamente gli ultimi giorni hanno dato la riprova che chi si trovava da quest’ultima parte dello schieramento ha avuto ragione nella sua analisi.

Ne è testimonianza, per esempio, l’attacco ransomware sferrato contro l’ospedale di Brno in Repubblica Ceca, struttura adibita appunto alla gestione di pazienti infetti da Covid-19. Allo stesso modo anche nel Regno Unito si è verificato un episodio speculare. E come non citare l’attacco all’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Lo scenario in Italia potrebbe essere potenzialmente ancora più pericoloso. Indubbiamente il settore Healthcare nel nostro Paese da un lato – anche se potremmo estendere il discorso a gran parte del vecchio continente – paga lo scotto di un processo di informatizzazione più lento rispetto ad altri settori. Dall’altro deve anche confrontarsi con l’arrivo massiccio e incredibilmente eterogeneo di tecnologie elettromedicali e MIoT (Medical Internet of Things) che hanno cominciato a farsi strada anche nelle strutture del nostro Paese; e ne sono sempre più parte integrale.

Questo scenario non fa altro che da cassa di risonanza per il rischio potenziale dal punto di vista della cyber security per questo settore.

Le modalità di attacco tecnico tradizionali, quindi, che sfruttano potenziali vulnerabilità nei software o hardware non possono che giovare di questa situazione incerta e – come accennato – molto eterogena.

Healthcare cyber security: social engineering e credential stuffing

Allo stesso modo, l’altra faccia della medaglia del cyber crime, l’attacco che fa leva sul social engineering, quindi sul fattore umano, è ancora più fruttuoso, perché ottenuto un primo accesso all’interno della struttura – magari attraverso un PC di un addetto sanitario che non riconosce una mail di phishing – il criminal hacker ha un perimetro ancora più ampio da sondare (Information Gathering) e poi attaccare. Si moltiplicano di n volte, quindi, i danni che una sola mail potrebbe causare con questo effetto a cascata.

Ma non è solo l’attacco “diretto” a mettere a rischio il comparto, con il moltiplicarsi dei tentativi di credential stuffing, il confine tra vita privata e vita lavorativa, anche dal punto di vita della cyber security si assottiglia.

Cosa significa?

Significa che il credential stuffing è uno dei più semplici exploit da portare a termine e quindi uno dei metodi preferiti dai criminal hacker. Con questa tecnica, l’attaccante raccoglie le credenziali trapelate (di solito esfiltrate in occasione di data breach o acquisite sul Dark Web) e le applica a una serie di altri account della vittima prescelta, sperando che la stessa combinazione di account/password sia stata utilizzata in altri account per prenderne il controllo (da qui il termine account takeover).

Sfortunatamente, la maggior parte degli utenti, grazie al proliferare di portali online e servizi simili, hanno la brutta abitudine di riutilizzare le proprie credenziali, cosa su cui contano molto i criminal hacker – motivo per il cui la tecnica è molto efficace –. È difficile immaginare che questa abitudine non sia diffusa anche nel settore dell’Healthcare.

E non si tratta neppure di un attacco che richiede skill particolarmente avanzate. Anzi, criminali con pochissima – o addirittura nessuna – esperienza informatica, grazie a software appositi, possono controllare e incrociare le credenziali di accesso di milioni di utenti rispetto a centinaia di siti web e servizi online come Netflix e Spotify in pochi minuti.

Lo scenario descritto non è solo frutto di congetture, alcuni mesi fa Swascan aveva infatti effettuato un’analisi di benchmark prendendo alcune strutture campione in tutto il territorio italiano e incrociando i domini di queste con i riscontri a livello OSINT e CLOSINT.

Da questa analisi era emersa la conferma di come le strutture fossero esposte a un elevato numero di potenziali vulnerabilità e di come moltissime mail dei dipendenti degli ospedali fossero state sottratte in occasione di data breach passati.

In questo momento il livello di attenzione nei confronti della cyber security delle nostre strutture deve, necessariamente essere alzato. È ovvio, ma vale la pena ricordare come non esista struttura più nevralgica al momento nel nostro Paese.

La speranza è sempre quella che gli incidenti occorsi in Gran Bretagna e in Repubblica Ceca siano solamente eccezioni e che i gruppi di Criminal Hacker non decidano di imperversare.

Le attività di Healthcare cyber security

Questa speranza però non è e non deve essere l’unica cosa che ci salvaguarda. È necessario attivarsi, partendo proprio da un’analisi completa dei rischi, per mettere in campo quelle misure necessarie e adeguate a bloccare e prevenire possibili futuri attacchi. La via qui percorre tre strade parallele, le attività da adottare seguono tre differenti parametri della sicurezza informatica:

  • preventiva
  1. formazione e sensibilizzazione;
  2. Phishing Attack Simulation
  • proattiva
  1. forzare il cambio password delle e-mail aziendali;
  2. avvisare gli utenti “compromessi” a modificare le password dei social;
  • predittiva
  1. adottare soluzioni di Threat Intelligence per early warning relativamente ai data breach che coinvolgono i domini della propria azienda.

Healthcare cyber security e Medical IoT

Ma i rischi della trasformazione digitale nel settore sanitario, guidata da una serie di fattori, in primis quello di migliorare le cure ai pazienti fornendo servizi sanitari di alta qualità in modo più efficiente ed efficace, non passa solo dalle debolezze dovute alla scarsa aderenza alle best practice del settore e alle vulnerabilità più “umane”.

Esiste tutta l’area del Medical IoT, che sempre di più sta diventando componente strutturale dei nostri ospedali.

La tecnologia di monitoraggio remoto dei pazienti (RPM), per esempio, sta diventando uno strumento privilegiato per trasformare l’erogazione dell’assistenza sanitaria. L’RPM utilizza la tecnologia per monitorare la salute dei pazienti al di fuori di un contesto clinico tradizionale e per trasmettere dati in tempo reale a un medico o a una clinica per le analisi.

Ad esempio, una persona potrebbe avere un dispositivo cardiaco impiantato, come un pacemaker o un defibrillatore. Questo dispositivo, che è permanentemente incorporato nel corpo del paziente, trasmette i dati al medico o alla clinica.

I dati possono essere trasmessi a intervalli regolari o quando il dispositivo rileva condizioni specifiche che giustificano una comunicazione immediata con il medico, come ad esempio un cambiamento del ritmo cardiaco. In questo modo si riducono le visite mediche di routine, a meno che non si verifichi una situazione di emergenza.

I monitor cardiaci sono solo un esempio comune di utilizzo medico delle tecnologie RPM. Altri includono, tra gli altri, bracciali digitali per la pressione sanguigna, misuratori di glucosio per diabetici e monitor di sorveglianza per pazienti affetti da demenza.

Questi dispositivi si collegano a Internet per trasmettere dati alle cliniche, rendendoli parte dell’Internet degli oggetti medici (MIoT). Il mercato globale di tali dispositivi sta crescendo a un tasso di crescita annuo del 30%.

Ma quanto è sicura questa tecnologia dal punto di vista della cyber security?

La regolamentazione relativa allo sviluppo dei dispositivi medici si è concentrata sulla loro efficacia e sicurezza, ovvero su quanto bene svolgono il loro lavoro senza causare danni al paziente. Fino ad oggi, poco è stato fatto per indirizzare la sicurezza di questi dispositivi e del loro ambiente olistico, vale a dire, l’intero ciclo di vita per garantire che i dispositivi siano inizialmente privi di vulnerabilità e continuino ad esserlo, che abbiano difese intrinseche contro le minacce e che possano essere aggiornati in modo sicuro in caso di necessità.

Se la notizia delle baby cam violate qualche mese fa aveva fatto il giro del mondo, pensate all’impatto se un dispositivo di monitoraggio medico dovesse essere compromesso. Immaginate se un attacco man-in-the-middle permettesse a un criminal hacker di cambiare o cancellare i dati che vengono trasmessi da casa alla clinica. Il medico potrebbe non sapere che il paziente sta vivendo un’emergenza medica fino a quando non è troppo tardi.

Come molti altri device IoT, i dispositivi medici funzionano su software e firmware che occasionalmente necessitano di un aggiornamento da parte del produttore. Un canale insicuro – come una rete Wi-Fi domestica non protetta – potrebbe essere sfruttato per inviare malware o comandi dannosi ai dispositivi.

Uno scenario non rassicurante, basti pensare che secondo uno studio di Palo Alto Networks oltre l’80% dei dispositivi di imaging medico funziona con sistemi operativi obsoleti. Il 56 per cento dei dispositivi di imaging funziona su Windows 7, che riceve un supporto limitato e patch da Microsoft, e un altro 27 per cento dei dispositivi funziona su Windows XP o su versioni vecchie e dismesse di Linux, Unix, Windows e altri software embedded.

La necessità di intervenire a monte

I produttori di dispositivi medici hanno l’obbligo morale e l’imperativo di garantire che i loro prodotti siano privi di vulnerabilità, costantemente protetti dalle minacce informatiche e sicuri ed efficaci durante l’intero ciclo di vita del prodotto. La sicurezza dei dispositivi deve diventare una caratteristica importante nella progettazione dei prodotti tanto quanto la sicurezza fisica e l’efficacia.

Le difese informatiche tradizionali non funzioneranno per i dispositivi MIoT. Non esiste un software antivirus per verificare la presenza di intrusioni e un utente non può interagire direttamente con i dispositivi per monitorare eventuali problemi. Quindi, spetta ai produttori costruire la sicurezza nel ciclo di vita dei loro dispositivi.

I produttori devono adottare misure per proteggere i loro dispositivi. In primo luogo, nel processo DevOps, identificando, correggendo e convalidando continuamente le correzioni per i problemi di sicurezza prima che il software sia finalizzato; la fase di DevSecOps.

Per gli aggiornamenti del firmware, dovrebbe esserci un processo ben definito che garantisca che solo gli amministratori autorizzati possano apportare modifiche al dispositivo e che l’aggiornamento sia applicato correttamente.

Un errore di aggiornamento dovrebbe far scattare un allarme in modo che il dispositivo possa essere altrimenti protetto o sostituito. I pazienti devono ricevere istruzioni chiare su come installare e configurare il dispositivo e sulla rete domestica per garantire il corretto funzionamento e una connessione sicura per trasmettere i dati criptati al medico.

Questa protezione critica del ciclo di vita consente ai fornitori di assistenza sanitaria e ai loro pazienti di beneficiare del valore dei dispositivi e delle apparecchiature mediche collegate senza incorrere in rischi dovuti a un cyber attacco.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati