Mentre la brutale guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina entra nel suo secondo anno, il Cremlino da qualche mese a questa parte ha intensificato la propria campagna parallela e insidiosa: una massiccia operazione di disinformazione volta a minare il sostegno degli Stati Uniti e dei Paesi europei a Kiev.
Secondo informazioni interne del Cremlino, più di 100 documenti datati tra il maggio 2022 e l’agosto 2023 ed esaminati dal Washington Post, strateghi politici e troll russi hanno diffuso migliaia di articoli di notizie, post sui social media e commenti per promuovere l’isolazionismo degli Stati Uniti, al fine di fomentare la paura per la sicurezza dei confini e cercare di inasprire le tensioni interne economiche e razziali.
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Disinformazione: il secondo fronte del conflitto ucraino
Il motivo per cui la Russia ha intensificato le operazioni di propaganda è dovuto al fatto che il fronte della disinformazione è diventato per Mosca quasi altrettanto importante della campagna militare in Ucraina.
In merito alla strategia di ingerenza russa negli affari interni degli Stati Uniti, questa enfatizza alcune delle posizioni più radicali dell’ala di estrema destra del Partito Repubblicano, le quali criticano aspramente il flusso di migranti che attraversa il confine tra Stati Uniti e Messico e, al contempo, chiedono di finanziare la sicurezza di tali frontiere invece di impiegare le risorse federali in aiuti all’Ucraina.
E a ciò si aggiunge anche la questione razziale, in cui gli “americani bianchi” sono visti come i principali perdenti a causa degli aiuti stranieri.
La mene dietro la disinformazione russa
Al centro di questi sforzi c’è un uomo relativamente sconosciuto, eppure sempre più influente: Ilya Gambashidze, un enigmatico stratega politico russo.
Gambashidze è emerso dall’anonimato nell’estate del 2023, quando il suo nome è apparso nella lista delle sanzioni dell’Unione Europea contro individui e entità russe coinvolti in campagne di disinformazione.
Fondatore della Social Design Agency (SDA) e della società Structura National Technologies, Gambashidze è stato descritto come un “attore chiave” nella diffusione della propaganda del Cremlino, con un ruolo centrale nelle operazioni contro l’Ucraina e diversi Paesi dell’Europa occidentale.
Le tattiche utilizzate dall’SDA includono la creazione di account social media effimeri, la diffusione di disinformazione e la clonazione di siti web di organizzazioni governative e media mainstream, nell’ambito dell’operazione “Doppelganger”.
Sebbene Gambashidze abbia svolto la maggior parte del suo lavoro fosse incentrato sulle elezioni locali russe, in particolare nell’ ultimo anno, è diventato una presenza costante nelle indagini occidentali sulla disinformazione russa.
L’ ascesa di Gambashidze si può spiegare nel seguente modo: da una parte è stata favorita dalla morte di Yevgeny Prigozhin, tra le cui attività rientrava anche la disinformazione sulle piattaforme social; dall’altra, è stata consolidata dai legami con figure chiave del Cremlino, come Alexander Kharichev, consigliere del presidente Vladimir Putin, e Sergey Kiriyenko, vicecapo di gabinetto presidenziale.
Kiriyenko, in particolare, è stato identificato come il principale canale comunicativo tra Gambashidze e il Cremlino per l’istruzione delle suddette attività di disinformazione, per promuovere la discordia politica in Francia e altri Paesi europei.
Le tattiche usate per diffondere le fake news
Le tattiche utilizzate dalla squadra di disinformazione di Gambashidze prevedono l’utilizzo di account di social media per un periodo limitato nel tempo per evitare di essere scoperti: una volta che il post era stato condiviso da altri utenti sulle piattaforme social, i creatori del post provvedevano a cancellarli e persino a eliminare l’account.
La ratio alla base di tale tattica è quella di oscurare l’origine delle informazioni fuorvianti e di mantenere aperto il canale per future operazioni di influenza.
Tra le piattaforme utilizzate, la piattaforma Truth Social di Trump è risultato l’unico modo per diffondere i post “senza censura”, mentre gli account di breve durata sono stati implementati per Facebook, X e YouTube.
Una Troll Farm a servizio del Cremlino
Durante i primi mesi del 2023 l’attività di disinformazione del Cremlino per minare il sostegno americano all’Ucraina è stata intensificata.
Kiriyenko, riporta il Washington Post, ha riunito la squadra di strateghi politici che già lavorava alla campagna europea per indebolire il sostegno a Kyiv, tra cui Gambashidze, e ha chiesto loro di allargare il raggio di azione.
A questo punto, gli strateghi hanno impiegato decine di dipendenti e traduttori della cosiddetta “Troll Farm”.
livello tattico, agli spin doctor di Mosca è stato presto ordinato di creare contenuti mediatici “fatti su misura” indirizzati agli americani che promuovessero le accuse di corruzione che coinvolgevano la leadership ucraina riguardo “la vendita e il furto di armi” fornite all’Ucraina.
A livello strategico, l’input lanciato agli strateghi della comunicazione social è stato di coltivare un terreno fertile in cui prosperasse l’idea della perdita del benessere individuale del cittadino americano dovuto all’invio di risorse americane per aiutare l’Ucraina.
Antisemitismo e guerra di Gaza: un’altra fonte della Troll Farm
Le tattiche dell’SDA sono state messe in pratica anche in altre occasioni, oltre al caso degli Stati Uniti.
Ad esempio, una di queste è stata durante il primo periodo del conflitto a Gaza nel corso dell’autunno del 2023, quando l’agenzia ha cercato di amplificare la diffusione di messaggi antisemiti nella regione di Parigi.
Disinformazione: gli scenari futuri
Gambashidze è stato citato come il principale organizzatore di una nuova campagna antioccidentale in Ucraina, secondo documenti di un piano di disinformazione firmato dallo stesso e trapelati ai media ucraini.
Nonostante gli sforzi per contrastare la disinformazione, le operazioni di influenza del Cremlino persistono, rappresentando una sfida per i responsabili politici e il pubblico.
Le rivelazioni sui piani di Gambashidze e dell’SDA sottolineano la minaccia in corso posta dalle campagne di disinformazione russa e la necessità di una maggiore vigilanza e resilienza nel contrastarle.
Mentre il dibattito sull’ulteriore assistenza all’Ucraina continua, l’impatto della propaganda del Cremlino sull’opinione pubblica rimane una preoccupazione cruciale.
La lunga ombra di Ilya Gambashidze e della sua rete di propagandisti rappresenta una minaccia costante per il sostegno occidentale a Kiev e per la stabilità delle democrazie europee.
In un’epoca di guerra ibrida e manipolazione dell’informazione, il ruolo di Gambashidze come “maestro dell’inganno” del Cremlino è un monito sulla necessità di rimanere vigili e di rafforzare le difese contro la disinformazione.
Mentre la battaglia per l’Ucraina infuria sul campo, la lotta per preservare la verità e contrastare la propaganda russa rimane un fronte cruciale nella difesa dei valori democratici e della libertà di informazione.