Il velo sulla gestione dei dati personali negli Stati Uniti si sta assottigliando, alimentando un acceso dibattito sulle implicazioni per la privacy dei cittadini.
Secondo un’indagine del New York Times, l’amministrazione Trump avrebbe in cantiere un ambizioso progetto: la creazione di un vasto database unificato contenente informazioni private sui cittadini americani.
A supportare questa iniziativa vi sarebbe Palantir, la controversa azienda di analisi dati e tecnologia con sede in Colorado, co-fondata da Peter Thiel, sostenitore di lunga data di Donald Trump e mentore del suo vice JD Vance e di Elon Musk.
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Trump avrebbe commissionato un database unificato sui cittadini Usa a Palantir
Citando funzionari governativi anonimi e dipendenti di Palantir, il NyT ha rivelato che l’azienda avrebbe già avviato trattative con diverse agenzie federali, tra cui la Social security administration (Ssa) e il dipartimento dell’Istruzione.
L’obiettivo sarebbe l’adozione su larga scala di Foundry, la piattaforma completa di integrazione e analisi dei dati di Palantir. L’implementazione di Foundry in numerose agenzie consentirebbe all’amministrazione di creare un database unificato e senza soluzione di continuità di informazioni a livello federale.
La Casa Bianca, tramite il portavoce Taylor Rogers, pur non confermando esplicitamente il rapporto sul database, ha dichiarato che il Presidente Trump ha firmato nel marzo di quest’anno un ordine esecutivo per “eliminare i silos informativi” e semplificare la raccolta dati tra le agenzie.
Questa mossa è presentata come un modo per aumentare l’efficienza governativa e ottimizzare la spesa dei contribuenti, eliminando “la duplicazione burocratica e l’inefficienza”.
Palantir, il governo e il dipartimento per l’efficienza governativa (Doge)
Palantir vanta una lunga storia di collaborazione con il governo degli Stati Uniti. Il suo software è già ampiamente utilizzato dall’esercito americano, dal Dipartimento della Sicurezza interna e dal Dipartimento della salute e dei servizi umani.
Precedentemente, Wired e CNN avevano riportato che Palantir era stata ingaggiata anche dal Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge) per contribuire alla creazione di un database di immigrati clandestini e accelerare le espulsioni, una notizia che ora trova ulteriore contesto.
Cos’è il Doge
Il Doge, istituito tramite un ordine esecutivo di Trump il 20 gennaio 2025, è un’organizzazione temporanea nata con l’obiettivo di modernizzare la tecnologia e il software federali, massimizzare l’efficienza e la produttività e tagliare le spese superflue.
Curiosamente, l’acronimo “Doge” è stato interpretato come un riferimento a Dogecoin, la criptovaluta sostenuta da Elon Musk.
A guidare il Doge, inizialmente, era Elon Musk stesso, prima di abbandonare il suo ruolo non retribuito. Nonostante non abbia l’autorità costituzionale per tagliare direttamente la spesa federale, il Doge può impartire raccomandazioni significative al Congresso.
Le connessioni fra Musk, Thiel e Palantir
Le relazioni tra le figure chiave di questo scenario sono profonde e risalgono nel tempo. Peter Thiel, co-fondatore di Palantir, è un sodale di lunga data di Elon Musk, con cui ha co-fondato PayPal.
Questa connessione personale ha posto le basi per una collaborazione sempre più intensa.
Recentemente, la partnership tra Elon Musk e Palantir si è rafforzata. La società di intelligenza artificiale di Musk, xAI, ha stretto un‘alleanza con Palantir Technologies e la società di investimenti TwG Global, con focus sull’implementazione dell’IA nel settore dei servizi finanziari.
Inoltre, il team di Musk all’interno del Doge e Palantir avevano iniziato a lavorare insieme per trasformare l’elaborazione dei dati dell’Internal revenue service (Irs), l’agenzia fiscale statunitense, tramite l’intelligenza artificiale.
Questo progetto prevede la creazione di una nuova mega API per accedere ai database dell’Irs, promettendo una maggiore efficienza nell’elaborazione e nell’analisi dei dati.
Alex Karp, Ceo di Palantir, ha espresso pubblicamente il suo entusiastico supporto per il Doge di Elon Musk, definendolo una “rivoluzione” e un’opportunità “molto buona” per Palantir.
Karp ha sottolineato come la missione del Doge, volta a introdurre meritocrazia e trasparenza nel governo e a tagliare progetti software costosi e di lunga data, si allinei perfettamente con i valori e il modello di business di Palantir.
Crescita e preoccupazioni future
Palantir ha visto i suoi ricavi governativi crescere del 45% su base annua nel primo trimestre del 2025, raggiungendo un totale di 373 milioni di dollari.
Il prezzo delle azioni della società è aumentato di oltre l’80% da quando Trump si è insediato a gennaio, riflettendo la fiducia degli investitori nelle sue crescenti partnership governative.
Questa presunta espansione della collaborazione tra Palantir e l’amministrazione Trump, nonostante quanto successo fra Elon Musk e il presidente Trump, solleva serie preoccupazioni.
I critici temono che la centralizzazione di un così vasto volume di informazioni personali in un unico database federale possa essere un precursore di una sorveglianza su larga scala degli americani, richiamando alla mente le azioni di stati autoritari e persino il controverso “Social Credit System” della Cina.
La questione della bilancia tra efficienza governativa, sicurezza nazionale e i diritti
fondamentali alla privacy è destinata a rimanere un punto centrale di dibattito nel panorama politico e tecnologico statunitense.