SOFTWARE SECURITY

Software Defined “everything” (SDx): cos’è, modelli di minaccia e best practice difensive

Quando si parla di Software Defined everything ci si riferisce a un approccio in cui il software viene utilizzato per definire e controllare il funzionamento di un hardware: ciò offre indubbiamente molti vantaggi, ma consente anche di sfruttarne le debolezze rendendo vulnerabili le stesse aziende. Ecco i rischi maggiori e le soluzioni per mitigarli

Pubblicato il 29 Giu 2023

Andrea Razzini

Cyber Security Specialist CISSP, CEH, CCSK, CompTIA

Software Defined everything cos'è

Anche attraverso una semplice ricerca nei vari motori di Internet, è immediato rendersi conto che ormai è quasi tutto “Software Defined”. Le tecnologie storicamente più note sono:

  • Software Defined Network (SDN);
  • Software Defined Vehicle (SDV);
  • Software Defined Perimeter (SDP);
  • Software Defined Radio (SDR);

ma a queste si sono poi aggiunti i:

  • Software Defined data centers;
  • Software Defined storage;
  • Software Defined antennas;

e via dicendo: quasi per ogni lettera dell’alfabeto esiste ormai un oggetto/sistema/componente che è definito in Software: da qui il concetto di Software Defined “everything” (SDx).

Per evidenziarne l’importanza dal punto di vista cyber security a livello soprattutto di supply chain, a seguito di un Ordine Esecutivo del governo americano del 2021, il NIST (National Institute of Standards and Technology) ha fornito una definizione di software “critico”.

Il software critico è definito come qualsiasi software che ha direttamente, o attraverso dipendenze software, controllo su uno o più componenti con almeno uno di questi attributi:

  1. è progettato per funzionare con privilegi elevati o gestire i privilegi;
  2. ha accesso diretto o privilegiato alle risorse di rete o informatiche;
  3. è progettato per controllare l’accesso ai dati o alla tecnologia operativa;
  4. svolge una funzione fondamentale per la fiducia (vedi, ad esempio, l’articolo sull’approccio Zero Trust in ambito OT);
  5. opera al di fuori dei normali limiti di fiducia con accesso privilegiato.

Questa definizione si applica a varie categorie di software: standalone, cloud, on premise ecc. e a varie forme di utilizzo: per controllare e gestire dati, come tool di test, come componente firmware negli Embedded Devices, come sistema operativo in ambito OT e via dicendo.

Gestione dei rischi in ambito OT: come affrontarli nei diversi settori

Tra le categorie a rischio cyber security ci sono ovviamente quella di identità, controllo accessi e autorizzazioni, sistemi operativi con le relative configurazioni, Web App e Wen Browsers, gli elementi di rete e la rete stessa, la parte operativa di post-deployment (backup, recovery, patching).

Il software diventa nella maggioranza dei casi uno strato di astrazione in grado di svolgere funzionalità di controllo del hardware e permettere la gestione degli oggetti fisici (CPS) e di operazioni anche complesse di monitoraggio e manutenzione.

In particolare il settore OT riguarda non più solo l’ambito industriale ma tutto ciò che è connesso e raggiungibile (soprattutto da remoto).

Il software di accesso remoto, comprese le soluzioni di gestione e il monitoraggio, consente ai fornitori di servizi gestiti (MSP), ai fornitori di software-as-a-service (SaaS), agli help desk IT/OT e ad altri amministratori di rete di eseguire in remoto diverse funzioni , inclusa la raccolta di dati dalla rete e dai dispositivi, l’automazione della manutenzione, l’installazione e la configurazione, il ripristino e il backup e la gestione delle patch.

Il software e gli strumenti di accesso remoto abbracciano sia i servizi IT, che quelli di tecnologia operativa (OT) e dei sistemi di controllo industriale (ICS); consentono alle organizzazioni un approccio proattivo e flessibile per la supervisione remota di reti, computer e altri dispositivi.

Allo stesso tempo, molti di questi vantaggi di accesso remoto consentono di sfruttare debolezze e vulnerabilità, rendendo così vulnerabili le stesse aziende.

Recenti statistiche di attacchi

Alcuni recenti report dei principali vendor del software dimostrano dati allarmanti: circa il 75% delle applicazioni software contiene almeno una vulnerabilità, che appartiene o alla Top10 di OWASP o alla Top25 di CWE.

Un 20% delle applicazioni contiene una vulnerabilità di livello alto/critico. Il dato ancora più sorprendente è che sembra esserci un costante flusso di vulnerabilità scoperte nei vari applicativi negli ultimi 5 anni, da cui l’urgenza di intervenire con best practices e linee guida per la scrittura sicura del codice.

Un altro dato utile ai fini statistici è che di nuovo nella maggioranza dei casi, il tempo medio di risoluzione arriva intorno ai 3 mesi, indipendentemente dal tipo di linguaggio utilizzato nel codice.

L’utilizzo di librerie software open source senza controlli di security non può che peggiorare la statistica di cui sopra.

Infine, per quanto riguarda gli attacchi più noti, questi rientrano nella categoria LOTL (Living Off The Land), in cui file, codici e script intrinsecamente dannosi non sono più necessari per iniziare un attacco e gli attori malintenzionati utilizzano strumenti già presenti nell’ambiente dell’applicazione per sostenere la loro attività dannosa.

Da qui la necessità, ad esempio, di fare una Malware Analysis con strumenti e obiettivi ben definiti.

Sofware Defined “everything”: modelli di minaccia

Oltre ai già citati OWASP e CWE che di fatto rappresentano gli standard per la sicurezza delle applicazioni software, anche il framework del MITRE ATT&CK è una fonte utile per mappare tecniche, tattiche e procedure verso la cosiddetta kill chain, ovvero il modello di riferimento che nei suoi sette passaggi consente di migliorare la visibilità di un attacco e di arricchire la comprensione delle tattiche, delle tecniche e delle procedure di un avversario.

Da qui si può iniziare a ragionare in termini di superfice di attacco, diagrammi di flusso dati, punti di ingresso critici delle applicazioni, accesso ai dati, con riferimento ovviamente sempre alla confidenzialità, integrità e disponibilità delle informazioni.

Anche un modello come STRIDE/DREAD è assolutamente applicabile nel mondo Sw, essendo proprio nato per questo scopo.

Di recente anche in ambito normativo si è puntata l’attenzione sul software: il prossimo Nuovo Regolamento macchine, il CRA (Cyber Resilience Act), il CSA (Cyber Security Act) ad esempio contengono un focus sia sul software che sulle modifiche “sostanziali”.

In America, CISA, NIST si sono occupati a varie riprese di stilare Best practices che possano il più possibile coprire gli aspetti del ciclo di vita del software sicuro.

In generale le raccomandazioni principali che ne derivano sono:

  1. gestire un processo di risk management;
  2. utilizzare modelli di Zero Trust;
  3. sviluppare competenze e consapevolezza all’interno delle organizzazioni attraverso programmi di training;
  4. mantenere un software Bill of Materials (SBOM);
  5. eseguire Threat Modeling a monitoring in modo continuativo;
  6. eseguire campagne di VAPT regolarmente.

Oltre a questi controlli generali, ci possono essere poi aspetti tecnologici mirati da controllare: sugli Host oppure a livello rete e anche di servizi (es. Incident handling)

Sofware Defined “everything”: best practice difensive

Le best practice sono orami numerose, ma esiste anche un Framework del NIST che intende fornire una base per la pianificazione e l’attuazione di un approccio basato sul rischio per l’adozione di pratiche di sviluppo software sicuro.

Consiste in quattro parti:

  1. Preparare l’organizzazione: le organizzazioni dovrebbero garantire che il proprio personale, i processi e la tecnologia siano preparati per eseguire lo sviluppo di software sicuro.
  2. Protezione del software: le organizzazioni devono proteggere tutti i componenti del proprio software da manomissioni e accessi non autorizzati.
  3. Produrre software ben protetto: le organizzazioni dovrebbero produrre software ben protetto, ovvero software con vulnerabilità di sicurezza minime nelle sue versioni.
  4. Rispondere alle vulnerabilità: le organizzazioni dovrebbero identificare le vulnerabilità residue nelle loro versioni software e rispondere in modo appropriato per affrontare tali vulnerabilità e evitare che si ripetano in futuro.

Conclusioni

Il primo passo per prevenire in futuro la crescita delle vulnerabilità è sicuramente quello “organizzativo”: cioè, stabilire una gestione del ciclo di vita delle applicazioni (ALMS, Application Lifecycle Management System) inclusi i controlli di security.

Indipendentemente dal modello SDLC (Software Development Life Cycle) utilizzato, le pratiche di sviluppo del software dovrebbero essere integrate in esso per tre motivi: ridurre il numero di vulnerabilità nel software rilasciato, ridurre il potenziale impatto dello sfruttamento di vulnerabilità non rilevate o non affrontate e affrontare le cause vulnerabilità per prevenirle in futuro.

Le vulnerabilità includono non solo bug causati dalla codifica, ma anche punti deboli causati da impostazioni di configurazione errate e un’analisi del rischio incompleta.

Eseguire SAST (Static Application Security Testing) in fase di implementazione aiuta a trovare quanto prima potenziali vulnerabilità in fase di scrittura del codice e può essere di aiuto anche eseguire una scansione delle librerie di terze parti utilizzate.

Eseguire DAST (Dynamic Application Security Testing) successivamente può dare ulteriori indicazioni sulla presenza o meno di vulnerabilità mentre l’applicazione è in funzionamento.

Infine, utilizzare tecniche di Fuzzing può aiutare sia per la parte software che protocollare, per scoprire vulnerabilità e debolezze anche nascoste.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4