L'APPROCCIO CORRETTO

Piattaforma SIEM in azienda: quali informazioni salvare e come gestirle, alla luce del GDPR

L’adozione di una piattaforma SIEM in azienda è un processo che richiede un’attenta valutazione delle informazioni che dovranno confluirvi, dell’evoluzione dell’infrastruttura IT e dello scenario dei rischi per individuare tempestivamente comportamenti sospetti e malfunzionamenti degli asset

Pubblicato il 20 Dic 2019

Giorgio di Grazia

Technical Account Manager

Piattaforma SIEM la guida pratica

Introdurre una piattaforma di Security Information and Event Management (SIEM) in azienda può rivelarsi più complicato del previsto. La ragione del fallimento risiede nel considerare l’attività alla stregua di un semplice progetto e non di un vero e proprio processo.

Quest’ultimo richiede, infatti, un’attenta valutazione non solo delle informazioni che dovranno confluire nella soluzione scelta (le “fonti dati”), ma anche dell’evoluzione dell’infrastruttura IT nel tempo e dello scenario dei rischi che questa evoluzione impone di considerare.

Piattaforma SIEM: vantaggi e conformità al GDPR

Una piattaforma SIEM richiede risorse, con impegni notevoli del personale IT dovuti all’attività di analisi delle informazioni e alla necessità di acquistare familiarità con le funzionalità della soluzione, spesso complesse (anche nel caso di un Next-Generation SIEM).

Non sono da trascurare gli aspetti economici (dal costo delle licenze software legate alla soluzione prescelta, alle risorse hardware necessarie) e organizzativi (un’adeguata pianificazione delle attività).

La possibilità di correlare informazioni tra fonti dati eterogenee centralizzandone la raccolta, tipica di una moderna soluzione SIEM opportunamente configurata, permette al personale IT d’individuare tempestivamente comportamenti sospetti (possibili indicatori di attività anomale), ma anche malfunzionamenti degli asset (un improvviso incremento nell’utilizzo delle risorse), difficilmente identificabili interrogando i singoli dispositivi.

La centralizzazione delle informazioni permette inoltre di favorire la conformità con il requisito espresso dall’articolo 32 del GDPR (Security of processing), con particolare riguardo all’adeguatezza delle “misure tecniche e organizzative”.

Tuttavia, di fronte a una complessa soluzione SIEM, la sindrome del foglio bianco che di solito affligge gli scrittori è dietro l’angolo. Quali sorgenti includere nella raccolta degli eventi? Quale perimetro di rete prendere in considerazione? Quali informazioni estrarre? Il personale tecnico può inoltre trovarsi di fronte alla complessità di piattaforme che richiedono la comprensione profonda delle possibili regole di correlazione dei dati e delle modalità di rappresentazione delle informazioni (specifiche di ogni prodotto).

Piattaforma SIEM in azienda: un piano d’azione

Sarà quindi necessario predisporre un piano d’azione che tenga conto almeno delle fasi seguenti (necessariamente correlate tra loro):

  1. mappatura dei flussi di dati aziendali (strettamente connessi alle esigenze di business e alla valutazione dei propri rischi IT);
  2. valutazione delle necessità di compliance dell’azienda;
  3. identificazione degli asset coinvolti (server, applicazioni, database, apparati);
  4. configurazione della piattaforma SIEM (dashboard, regole di correlazione, allarmi, reportistica ecc.).

La mappatura dei flussi di dati aziendali (al fine di identificare gli asset coinvolti) dovrà prendere in considerazione non soltanto le informazioni legate al business (dati finanziari, profilazione della clientela, proprietà intellettuale, dati personali dei dipendenti nell’ambito dei rapporti di lavoro), ma anche di quelle legate ai sistemi di autenticazione, sicurezza e infrastrutturali specifici dei sistemi informativi.

Sarà necessario identificare dove le informazioni transitino, dove vengano salvate, quali siano le possibilità di accedervi dall’interno e dall’esterno della rete aziendale, quali strumenti di protezione dei dati e di autenticazione vengano impiegati.

Sarà utile disporre dei risultati dell’ultimo Risk Assessment IT per determinare le minacce, le vulnerabilità e identificare gli asset coinvolti. Il Risk Assessment fornirà indicazioni specifiche relative ai sistemi critici da proteggere, le informazioni di audit da prendere in considerazione per i controlli e, indirettamente, le modalità di configurazione della piattaforma SIEM (favorendo ad esempio l’assegnazione di una priorità agli allarmi attraverso opportune regole di correlazione).

In questa fase verranno identificate anche le persone (amministratori di sistema, utenti con accessi privilegiati, utenti chiave ecc.) che potranno essere oggetto di particolari valutazioni in merito ai sistemi utilizzati per accedere alla rete (necessità di audit delle workstation, dei sistemi di autenticazione, dei meccanismi di controllo dei dati quali le soluzioni di data loss prevention).

La seconda fase dovrà tener conto delle esigenze di conformità dell’azienda alle norme nazionali, a quelle internazionali e ai framework di sicurezza richiesti dalle esigenze di business. Il regolamento (UE) 2016/679 o GDPR contiene numerosi riferimenti utili dei quali tener conto nel disegno di una piattaforma SIEM:

  1. la tutela del legittimo interesse nel trattare dati personali (degli utenti interni, dei clienti che accedono alle piattaforme web), al fine di rispettare le esigenze di sicurezza delle reti e dell’informazione, osservando il principio di proporzionalità (49);
  2. la necessità di stabilire una politica di conservazione dei dati di log (i dati dovranno essere conservati per il tempo necessario a garantire la sicurezza delle reti e delle informazioni), favorendo la gestione degli incidenti informatici e le analisi forensi;
  3. la necessità di differenziare l’accesso alle informazioni di log nel rispetto dei principi di least privilege e need to know (con particolare riguardo ai sistemi che ricadono sotto l’articolo 35, “valutazione d’impatto sulla protezione dei dati”); in questo senso, potrebbe essere necessario mascherare l’accesso da parte degli amministratori di sistema alle informazioni di navigazione degli utenti provenienti dai log di un proxy server;
  4. protezione dei dati di log at rest (integrità) e in transito (cifratura, firma, possibilità verifica della validità della firma; impiego del protocollo TLS 1.2 per la protezione dei dati di log in trasmissione dalle fonti al SIEM); si suggerisce di prendere in considerazione le indicazioni del National Institute of Standards and Technology (NIST) statunitense (SP 800-131A, SP 800-133) per valutare l’efficacia dei protocolli di cifratura supportati dai vendor e le modalità di salvaguardia delle chiavi crittografiche;
  5. determinare una data-destruction policy (retention period) rispettando il principio del diritto all’oblio (art. 17); la piattaforma SIEM consentirà di registrare gli accessi ai file aziendali (attraverso l’audit sui file server o le NAS), ma anche dimostrare che le modalità di cancellazione sicura dei dati personali siano rispettate;
  6. favorire attraverso la centralizzazione delle informazioni di sicurezza (art. 32) l’individuazione delle violazioni dei sistemi (articoli 33 e 34), anche avvalendosi di funzionalità automatiche basate su modelli di User and entity behavior analytics (UEBA), largamente impiegati dai vendor di soluzioni SIEM (si legga in proposito il report Gartner “Market Guide for User and Entity Behavior Analytics” del 21 maggio 2019).

Come già anticipato, dovranno essere prese in considerazione le esigenze di conformità ai framework di sicurezza e alle linee guida da rispettare per continuare ad operare nel proprio mercato di riferimento (ad esempio ISO 27001, PCI DSS, AgID, ma anche COBIT per la compliance SOX).

Alcuni framework contengono indicazioni molto precise in merito alle modalità di configurazione delle impostazioni di audit e conservazione dei log di sistema. Si pensi ad esempio al Payment Card Industry Data Security Standard (PCI DSS) e al requisito 10, che impone l’impiego di soluzioni di file-integrity monitoring per la protezione dei dati di log (req. 10.5.5), la necessità di revisione giornaliere delle informazioni di sicurezza dei componenti critici (req. 10.6.1) e tempi di retention diversi dagli abituali 180 giorni imposti per la conservazione dei log degli amministratori di sistema (il requisito 10.7 richiede almeno un anno, con un minimo di 90 giorni disponibili per le analisi on line).

Le piattaforme SIEM dovranno essere in grado di garantire la conformità alle varie disposizioni offrendo funzionalità di personalizzazione estremamente dettagliate.

Il team di progetto preposto a configurare la soluzione SIEM dovrà invece tener conto delle varie esigenze, identificando correttamente il perimetro di certificazione.

 

Piattaforma SIEM in azienda: la fase di configurazione

Al termine delle due fasi precedenti, si avrà un’idea più chiara di quali saranno gli asset da coinvolgere nel processo di raccolta dei log (data source) e delle relative modalità di configurazione dei parametri di audit, raccolta dei dati, monitoraggio, reportistica, log retention e storage.

Le politiche aziendali e i framework di riferimento permetteranno inoltre di determinare i modelli di deployment delle soluzioni SIEM più opportuni: on premise, cloud, SIEM-as-a-service (avvalendosi di un fornitore esterno), self o hybrid managed.

Al termine dell’analisi, giunti alla fase di configurazione della piattaforma, potrebbe emergere la necessità d’includere le sorgenti riportate di seguito (a titolo d’esempio):

  • sistemi deputati ai controlli di sicurezza e rete:
  1. firewall (log degli accessi, ma anche tutte le informazioni legate al traffico);
  2. concentratori VPN (log amministrativi, sessioni, durata delle sessioni ecc.);
  3. intrusion detection (and prevention) systems (IDS, IDPS);
  4. strumenti di data loss prevention (DLP);
  5. web proxy, reverse proxy;
  6. web application firewall (WAF);
  7. endpoint security (antivirus e soluzioni Endpoint Detection and Response);
  8. router, switch, dispositivi wireless (management console o i log dei singoli apparati, se non amministrati in modo centralizzato);
  9. DNS server, DHCP server;
  10. soluzioni cloud access security broker (CASB);
  11. cloud infrastructure (tramite appositi connettori forniti dai cloud solution provider);
  • sistemi infrastrutturali:
  1. Domain Controller Microsoft, LDAP server;
  2. strumenti di Identity and Access Management (IAM);
  3. file server, network-attached storage (NAS);
  4. soluzioni di virtualizzazione (hypervisor);
  5. database;
  6. mail server;
  7. application server;
  8. web server, web application server;
  9. cloud application (SaaS);
  10. strumenti di trasferimento dati;
  11. soluzioni di Mobile Device Management (MDM);
  • altro:
  1. Workstation (laptop, desktop), centralizzando le informazioni tramite il servizio di Windows Event Collector;
  2. Workstation amministrative, top user (C-level user), utenti con accesso a dati personali;
  3. soluzioni di asset inventory.

Politiche di hardening e di audit dei sistemi

È bene ricordare quanto le soluzioni SIEM siano prima di tutto contenitori d’informazioni provenienti dalle sorgenti selezionate. Quanto più queste informazioni sono complete, tanto più sarà possibile aumentare l’efficienza dell’ambiente di monitoraggio.

Sono fondamentali in tal senso le politiche di hardening, che dovranno fornire al personale tecnico accurate indicazioni in merito alla configurazione dell’audit dei sistemi.

Esistono numerose guide dei vendor e di altre organizzazioni (Center for Internet Security Benchmark, Defense Information Systems Agency STIG) che aiutano a impostare opportunamente i parametri di audit di sicurezza delle piattaforme. Anche in questo caso, sarà opportuno tener conto delle valutazioni fatte nelle prime due fasi.

Sarà inoltre necessario coinvolgere i vari team interni (DBA, sistemisti, applicativi) per scegliere correttamente i parametri di audit senza compromettere il funzionamento dei sistemi di produzione.

Una volta che i sistemi saranno in grado di produrre eventi di sicurezza significativi, sarà possibile configurare la piattaforma al fine di aggregare le informazioni e identificare scenari di rischio attraverso le funzionalità di correlazione degli eventi.

Il SANS Institute ha pubblicato nel 2013 una breve guida per individuare i controlli di sicurezza più comuni, che dovrebbero essere presi in considerazione nel personalizzare il SIEM. Il documento, “Top 6 SANS Essential Categories of Log Reports 2013”, indica almeno sei categorie di report utili agli amministratori di sistema nel riconoscimento delle attività sospette. Le categorie sono riportate di seguito (e non sono certo esaustive):

  • autenticazione e autorizzazione;
  1. logon riusciti/falliti (utenti attivi, disabilitati, di servizio, non presenti);
  2. tentativi di logon provenienti dal medesimo indirizzo (tecniche di password spraying);
  3. autenticazione VPN, accessi remoti in generale;
  4. impiego degli account privilegiati;
  5. successione di login falliti seguita da un login riuscito legato ad un medesimo account in un determinato intervallo di tempo;
  • modifiche ai sistemi e ai dati;
  1. modifica ai gruppi, soprattutto se privilegiati (ad esempio i gruppi Domain Admins, Enterprise Admins, Schema Admins di Microsoft Active Directory; sudo user in Linux);
  2. aggiunta di utenti amministratori;
  3. modifica/reset password;
  4. modifica ai file di sistema, binari, file di configurazione;
  5. modifica dei permessi sui file;
  6. aggiunta/rimozione di servizi;
  7. installazione/disinstallazione di applicazioni;
  • attività della rete;
  1. connessioni in outbound dalle DMZ;
  2. file transfer particolarmente consistenti;
  3. file upload a server web esterni;
  4. VPN network activity (uso delle risorse interne, durata sessioni, byte trasferiti ecc.);
  5. statistiche sui volumi di log raccolti nel tempo (al fine di evidenziare anomalie e picchi d’utilizzo);
  • accesso alle risorse;
  1. accesso alle risorse in orario non consentito (ad esempio non lavorativo);
  2. accesso ai file server, NAS;
  3. accesso ai database (identificando gli utenti maggiormente attivi);
  4. modifiche ai database (ad esempio comandi di INSERT, DELETE);
  5. invio allegati di posta voluminosi (identificazione utenti);
  • attività legate al malware e agli strumenti di prevenzione;
  1. statistiche sul rilevamento del malware;
  2. disabilitazione/abilitazione funzionalità antivirus sulle postazioni;
  3. connessioni ad indirizzi IP potenzialmente rischiosi;
  • errori critici;
  1. errori critici di sistemi e applicazioni;
  2. fallimento dei backup;
  3. esaurimento delle risorse (CPU, spazio disco).

Regole di correlazione e reportistica

È bene sottolineare l’importanza di personalizzare le regole di correlazione e la reportistica predefinita presenti nelle soluzioni SIEM. I vendor sono costretti ad approntare regole generiche che gli amministratori di sistema devono necessariamente modificare, al fine di adattarle alla specifica realtà nella quale operano.

Una mancata personalizzazione delle regole di correlazione può generare un numero elevato di falsi positivi e gli allarmi generici tendono ad essere ignorati (anche per questioni di sopravvivenza del personale IT).

Un aiuto per identificare possibili indicatori di attività sospette da evidenziare all’interno delle piattaforme SIEM può inoltre venire dalle tecniche d’attacco catalogate dal MITRE ATT&CK.

Il MITRE è un’organizzazione non a scopo di lucro statunitense che, con ATT&CK, si propone di mantenere una knowledge base di tattiche e tecniche che descrivono il modus operandi di attacchi reali.

Permettendo di definire agevolmente un threat model, ATT&CK è immediatamente applicabile agli ambienti aziendali ed è improntato alla pratica. In ogni tecnica d’attacco riportata (identificata con un ID univoco preceduto dal prefisso “T”), appare una descrizione delle sorgenti (Data Sources) che possono fornire indicatori di compromissione/attività.

La tecnica T1094 (“Custom Command and Control Protocol”), ad esempio, che si riferisce alla pratica adottata da alcuni attaccanti di stabilire canali di comunicazione personalizzati con i sistemi di command and control (C2), suggerisce le fonti d’informazioni seguenti: Packet capture, Netflow/Enclave netflow, Process use of network, Process monitoring, Host network interface, Network intrusion detection system, Network protocol analysis. La disponibilità di queste informazioni all’interno della piattaforma di monitoraggio permette di disporre di elementi utili a identificare scenari di rischio.

Sempre il MITRE fornisce una seconda knowledge base di analytics che suggerisce modelli integrabili all’interno delle soluzioni SIEM. Il repository è denominato MITRE Cyber Analytics Repository (CAR) e include indicazioni per favorire l’adozione di formati di firma generici open source quali Sigma.

Conclusioni

Il processo di identificazione delle informazioni da includere in una piattaforma SIEM è complesso e segue differenti fasi che coinvolgono diversi team all’interno dell’IT aziendale.

Un’adeguata pianificazione delle attività e soprattutto l’aggiornamento costante delle fonti dati all’interno della piattaforma sono fondamentali per garantire che il processo di salvataggio dei log non venga rapidamente compromesso.

Il SIEM deve continuare ad offrire nel tempo informazioni preziose per la salvaguardia del patrimonio informativo.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati