AdNauseam è un AdBlocker che si presenta come un’estensione gratuita ed open source per browser web, creata nel 2014 da Daniel Howe, Helen Nissenbaum e Mushon Zer-Aviv.
Questo strumento si distingue nel panorama della privacy online per la sua duplice funzionalità. Ecco quale e quali vantaggi offre questo ad blocker.
Indice degli argomenti
Le funzionalità di AdNauseam, l’estensione per browser
AdNauseam ha una duplice funzionalità: blocca gli annunci pubblicitari visualizzati durante la navigazione e, contemporaneamente, simula automaticamente dei click su di essi.
Tale approccio mira a contrastare la sorveglianza e la profilazione online attuate dalle reti pubblicitarie. È importante sottolineare che AdNauseam è sviluppata sulla base di uBlock Origin, un noto ed efficiente ad blocker, dal quale eredita le capacità di blocco di annunci indesiderati e di potenziali minacce malware.
Le origini
La genesi di AdNauseam affonda le proprie radici in un contesto di crescente preoccupazione per la privacy.
I suoi creatori, con un solido background nell’attivismo per i diritti digitali (Helen Nissenbaum è autrice di pubblicazioni sull’obfuscation come strategia per la privacy), hanno concepito questa estensione non solo come un mezzo per eliminare la pubblicità invasiva, ma anche come una forma di protesta attiva contro le pratiche di tracciamento online.
La natura open source del progetto è un elemento fondamentale che ne garantisce la trasparenza. Il codice sorgente è pubblicamente disponibile, consentendo alla comunità di esperti di verificarne il funzionamento, la sicurezza e l’effettiva aderenza alle promesse di protezione della privacy.
Il meccanismo di AdNauseam: come funziona
Il funzionamento di AdNauseam si basa su un meccanismo sinergico di blocco e click.
L’estensione non si limita a nascondere gli annunci all’utente, ma li blocca completamente e, in parallelo, esegue un click automatico su ciascun annuncio bloccato, operando in background.
Questa azione simula una visita all’inserzione pubblicitaria, registrando un’interazione nei database delle reti pubblicitarie. L’intento primario di questo comportamento è quello di inquinare i profili di tracciamento degli utenti.
Generando un flusso continuo e indiscriminato di click su un’ampia varietà di annunci, AdNauseam mira a rendere i dati raccolti dalle aziende pubblicitarie inaffidabili e, di conseguenza, a vanificare gli sforzi di tracciamento, targeting comportamentale e sorveglianza online.
I dettagli
Tecnicamente, la simulazione dei click avviene tramite richieste AJAX inviate in background ai server pubblicitari, senza che l’utente percepisca l’apertura di nuove finestre o l’esecuzione di codice potenzialmente dannoso.
Inoltre, AdNauseam adotta misure per bloccare i cookie associati a questi click simulati prima che possano essere memorizzati nella memoria locale del browser, prevenendo ulteriori forme di tracciamento.
È interessante notare come l’estensione offra un certo grado di personalizzazione, consentendo agli utenti di modificare la percentuale di annunci sui quali desiderano che venga effettuato il clic automatico.
La strategia di confondere gli interessi degli utenti tramite la generazione di “rumore” informativo non è inedita per i creatori di AdNauseam.
Un loro altro progetto, TrackMeNot, utilizza un approccio simile inviando query di ricerca irrilevanti ai motori di ricerca per mascherare le reali intenzioni dell’utente.
L’affinità con uBlock Origin suggerisce che AdNauseam si concentri principalmente sul blocco e la simulazione di click su annunci ed altre forme comuni di pubblicità online gestite da questo ad blocker.
L’impatto di AdNauseam sul business della pubblicità online
L’approccio non convenzionale di AdNauseam ha implicazioni significative per il modello di business della pubblicità online. Il click automatico su ogni annuncio bloccato può comportare costi finanziari diretti per gli inserzionisti che utilizzano modelli di pagamento pay-per-click.
Un aspetto critico è che gli inserzionisti potrebbero avere difficoltà a distinguere i click generati da AdNauseam da quelli provenienti da utenti realmente interessati, rendendo complicata l’analisi dell’efficacia delle campagne pubblicitarie e aprendo la porta a potenziali contestazioni come click fraud.
La reazione da parte delle piattaforme pubblicitarie
Nel 2017 Google ha rimosso AdNauseam dal Chrome Web Store per violazioni dei termini di servizio, sebbene le motivazioni esatte rimangano oggetto di dibattito.
Un esperimento condotto dal MIT Technology Review ha dimostrato che i click automatici di AdNauseam sugli annunci di Google hanno effettivamente generato addebiti su un account Google Ads, confermando l’impatto finanziario potenziale per gli inserzionisti.
Alcuni esperti del settore valutano AdNauseam come una forma di protesta volta ad evidenziare e contestare i meccanismi di sorveglianza intrinseci nella pubblicità online.
Altri temono che questa estensione possa danneggiare i modelli di business online basati sulla raccolta di dati degli utenti, che si finanziano tramite la profilazione e la pubblicità personalizzata.
Il dibattito tra esperti evidenzia un dilemma etico fondamentale: la legittimità di generare attivamente click, anche se con l’intento di proteggere la privacy degli utenti.
È inoltre plausibile che le reti pubblicitarie sviluppino meccanismi per rilevare e filtrare i click provenienti da AdNauseam, innescando una continua corsa agli armamenti tra tecnologie per la privacy e sistemi di tracciamento.
Privacy, i vantaggi di AdNauseam
Dal punto di vista degli utenti, AdNauseam offre vantaggi significativi in termini di protezione della privacy. L’obiettivo principale è quello di confondere i profili di tracciamento creati dagli inserzionisti, rendendo meno efficace la pubblicità mirata.
Inserendo dati inaccurati e fuorvianti sulle preferenze degli utenti nei sistemi, AdNauseam ostacola la capacità delle aziende pubblicitarie di costruire profili dettagliati e precisi.
I creatori dell’estensione sostengono che la sistematica simulazione di click su ogni annuncio visualizzato rende i dati raccolti dalle reti pubblicitarie sostanzialmente inutilizzabili per scopi di targeting.
Un aspetto cruciale è che AdNauseam stessa dichiara di non raccogliere alcun dato sugli utenti o sul loro comportamento di navigazione.
L’estensione non dispone di server propri e non integra strumenti di analisi, garantendo un elevato livello di privacy dal punto di vista del funzionamento interno.
Inoltre, AdNauseam rispetta l’impostazione Do Not Track del browser e consente agli utenti di creare eccezioni per quei siti web che si impegnano a non tracciare le attività degli utenti, dimostrando un approccio che non è ostile a ogni forma di pubblicità online.
L’efficacia di AdNauseam nel proteggere la privacy è strettamente legata alla quantità e alla casualità dei click simulati.
Maggiore è il volume di dati inquinati, minore sarà l’affidabilità dei profili pubblicitari. La funzionalità AdVault, che permette agli utenti di visualizzare gli annunci bloccati e cliccati, offre ulteriore trasparenza e può contribuire a sensibilizzare gli utenti sull’estensione e sulla natura della pubblicità online e del tracciamento.
I limiti di AdNauseam
Nonostante i vantaggi per la privacy, AdNauseam presenta limiti. Richiede la disattivazione di altri AdBlocker, scomodo per chi usa più protezioni.
Gli esperti avvertono che i click automatici possono rendere l’impronta digitale più unica, facilitando il tracciamento in certi casi. Segnalati anche problemi di compatibilità con YouTube, con errori di riproduzione.
Inoltre, i click automatici potrebbero rendere gli utenti più identificabili per sistemi di tracciamento avanzati. La necessità di disattivare altri ad blocker costringe a scegliere tra l’approccio di AdNauseam e la protezione tradizionale di altre estensioni.
Confronto fra AdNauseam ed altre estensioni per la privacy
Nel confrontare AdNauseam con altre estensioni per la privacy, è essenziale considerare le loro strategie differenti. AdNauseam, basata su uBlock Origin, ne eredita il blocco degli annunci, ma si distingue per la simulazione attiva dei click sugli annunci bloccati.
Privacy Badger, sviluppata dalla Electronic Frontier Foundation (EFF), è un’altra popolare estensione che blocca i tracker di terze parti in base al loro comportamento, senza interagire direttamente con gli annunci. La stessa EFF raccomanda Privacy Badger come strumento efficace per contrastare il tracciamento online.
La tabella seguente riassume le principali differenze tra queste estensioni.
Tabella 1: Confronto tra estensioni per la privacy


La distinzione fondamentale tra AdNauseam e uBlock Origin risiede quindi nell’approccio. AdNauseam cerca attivamente di disturbare il tracciamento tramite l’interazione con gli annunci, mentre uBlock Origin si concentra sulla prevenzione del caricamento di annunci e tracker.
Rispetto a Privacy Badger, che mira a bloccare i tracker di terze parti analizzando il loro comportamento, AdNauseam interviene direttamente sulla pubblicità.
Una sfida alla sorveglianza online
In definitiva, AdNauseam non è solo un’altra estensione per la privacy: è una sfida diretta allo status quo della sorveglianza online.
La sua efficacia e la sua etica possono essere discusse, ma ignorarne l’esistenza sarebbe un errore.
Il dibattito che AdNauseam ha scatenato rivela una verità scomoda: gli utenti sono sempre più consapevoli e preoccupati per il tracciamento online, e gli ad blocker tradizionali sono
una soluzione insufficiente. AdNauseam incarna un’esigenza crescente: quella di un approccio più attivo e radicale per riprendere il controllo dei propri dati.
Non si tratta più di bloccare gli annunci, ma di combattere attivamente la profilazione.