Privacy e AI

Gestire il trattamento automatizzato dei dati: un approccio

Quando si parla di privacy e intelligenza artificiale è importante effettuare una completa e incisiva attività di verifica (audit) su tutti i componenti del processo che porta alla elaborazione di un algoritmo di IA per il trattamento automatizzato dei dati, in modo da garantire la corretta tutela dei diritti degli interessati. Ecco un possibile approccio

Pubblicato il 22 Gen 2019

Giancarlo Butti

Internal Auditor - Esperto Privacy e Cyber Security

Decisioni automatizzare lo scenario

Privacy e intelligenza artificiale sono due ambiti apparentemente inconciliabili tra loro e fonte di numerosi dibattiti tra gli addetti ai lavori in merito alle conseguenze di un trattamento dei dati personali automatico mediante algoritmi che utilizzano tecniche di IA.

E’ possibile però affrontare i punti critici con un approccio pragramatico: con la completa e incisiva attività di verifica (audit) su tutti i componenti del processo che porta alla elaborazione di un algoritmo di IA per il trattamento automatizzato dei dati.

La dichiarazione etica dei Garanti privacy mondiali sui rischi dell’IA

La preoccupazione sul tema e sulle possibili conseguenze per gli individui, derivanti dal sempre più frequente uso di tali strumenti, è tale da spingere le Autorità Garanti mondiali, nel loro recente incontro a ottobre 2018, ad emettere un documento dal titolo molto significativo: Declaration on ethics and data protection in artificial intelligence (il cui contenuto è ben sintetizzato sul sito dell’Autorità Garante italiana).

Nella dichiarazione etica, si sottolinea l’importanza di:

  • sviluppare le applicazioni di IA secondo un principio di correttezza, garantendo che vengano utilizzate soltanto per facilitare lo sviluppo umano senza ostacolarlo o minarlo;
  • responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti, attivando forme di vigilanza continua e definendo processi verificabili di governance dell’IA;
  • migliorare la trasparenza e l’intelligibilità dei sistemi di IA;
  • permettere un effettivo “controllo umano”;
  • sviluppare le applicazioni di IA secondo principi di privacy by design e privacy by default.

Ma questa non è l’unica né la prima presa di posizione delle autorità Garanti sui rischi dell’IA. Sia il CNIL (autorità garante francese), sia l’ICO (autorità garante inglese), hanno pubblicato di recente due volumi sull’argomento. In particolare ICO ha pubblicato: “Big data, artificial intelligence, machine learning and data Protection”, mentre il CNIL ha pubblicato: “Comment permettre à l’homme de garder la main?”.

Fra i vari aspetti che vengono presi in considerazione nella dichiarazione etica dei Garanti mondiali vi è in particolare la scarsa trasparenza degli algoritmi con cui i sistemi di IA arrivano a prendere decisioni:

The current ‘state of the art’ in machine learning is known as deep learning, which involves feeding vast quantities of data through non-linear neural networks that classify the data based on the outputs from each successive layer. The complexity of the processing of data through such massive networks creates a ‘black box’ effect. This causes an inevitable opacity that makes it very difficult to understand the reasons for decisions made as a result of deep learning”.

Tale opacità non si esprime nei soli confronti degli utenti che subiscono le decisioni, ma anche negli stessi produttori dei sistemi.

Al riguardo ICO suggerisce una serie di strumenti che dovrebbero essere utilizzati per rendere più controllabili e trasparenti le tecniche di IA:

In brief…

  • Auditing techniques can be used to identify the factors that influence an algorithmic decision;
  • Interactive visualisation systems can help individuals to understand why a recommendation was made and give them control over future recommendations;
  • Ethics boards can be used to help shape and improve the transparency of the development of machine learning algorithms;
  • A combination of technical and organisational approaches to algorithmic transparency should be used”.

In particolare la possibilità di controllare gli algoritmi o più in generale l’intero processo di sviluppo di tali sistemi e del loro uso è ripreso anche dal CNIL che, nel paragrafo Constituer une plateforme nationale d’audit des algorithmes, suggerisce:

“Développer l’audit des algorithmes de manière à contrôler leur conformité à la loi et leur loyauté est une solution fréquemment évoquée pour assurer leur loyauté, leur responsabilité et, plus largement, leur conformité à la loi”.

Automatizzare la profilazione delle informazioni: i punti critici

Ma quali sono i punti critici nello sviluppo e nell’uso delle tecniche di IA per automatizzare l’elaborazione di decisioni e la profilazione delle informazioni?

In primo luogo dobbiamo considerare i dati che entrano come input nel processo decisionale.

Si tratta in genere di big data, derivanti per lo più da fonti aperte e di dati forniti in parte direttamente dall’interessato.

Il problema di fondo che ci si pone, in particolare quando si trattano informazioni derivanti da fonti aperte, riguarda la loro qualità, la loro veridicità e la loro completezza.

Un tema rilevante riguarda inoltre la liceità dell’uso di tali informazioni, che devono essere raccolte e trattate avendo cura che il soggetto interessato ne sia stato informato ed abbia rilasciato, quando occorra, uno specifico consenso.

Tralasciando questo importante aspetto e concentrandoci sulla qualità dei dati, citiamo il caso riportato nel rapporto “Big data and privacy – Making ends meet della FPF (Future of Privacy Forum)”: le informazioni sul profilo creditizio della signora Judy Thomas e dalla signora Judith Upton sono state scambiate in conseguenza della quasi perfetta coincidenza dei loro SSN, con le relative conseguenze.

Il rapporto procede indicando che ben il 26% dei credit report analizzati rispetto a 1.000 consumatori contenevano errori significativi.

Dal punto di vista prettamente normativo giova ricordare quanto questo possa essere invasivo per un titolare di trattamento, considerando che l’articolo 82 del GDPR, Diritto al risarcimento e responsabilità, così recita:

“1. Chiunque subisca un danno materiale o immateriale causato da una violazione del presente regolamento ha il diritto di ottenere il risarcimento del danno dal titolare del trattamento o dal responsabile del trattamento”.

Essendo inoltre prescritto da parte del GDPR l’uso di dati personali esatti (uno dei principi specifici previsti dall’articolo 5), con il mancato rispetto di tale vincolo si rischia anche una sanzione ai sensi dell’articolo 83.5.a (per intenderci quella che prevede sanzioni fino al 4% del fatturato o fino a 20 milioni di euro).

I dati che entrano nel processo di elaborazione devono quindi rispettare tutte le condizioni previste dalla normativa ed in particolare quanto previsto dall’articolo 5 del GDPR, il che impone processi e procedure tutt’altro che banali.

Due fatti di cronaca dello scorso 13 dicembre ripresi da due quotidiani nazionali riportano in prima pagina notizie relative alle spiacevoli conseguenze subite da due diversi individui come risultato di una errata decisione effettuata in modo automatico da due algoritmi che utilizzano tecniche di IA. Tralasciamo, in quanto estranei a questo intervento, i possibili profili sanzionatori e risarcitori derivanti dall’applicazione della normativa privacy nei due casi. Tali episodi dimostrano che probabilmente non ci si è ancora ben resi conto di quanto sia oneroso rispettare la normativa e di quali siano le reali possibili conseguenze derivanti dalla sua violazione.

È evidente che quanto appena descritto vale per qualunque trattamento di dati personali, ma di norma l’utilizzo di tecniche di IA avviene là dove la quantità di dati è rilevante e conseguentemente più difficile è il rispetto delle regole.

Privacy e intelligenza artificiale: l’importanza di algoritmi trasparenti

Passiamo ora ad un secondo aspetto da considerare: la trasparenza degli algoritmi.

Ci troviamo di fronte ad un problema di natura tecnica costituito dal largo uso di soluzioni basate sull’uso di reti neurali (una cui definizione può essere tratta dall’articolo Intelligenza artificiale e soft computing nella lotta al terrorismo):

“la rete neurale simula, pur in forma enormemente semplificata, il funzionamento di neuroni e sinapsi.

Se si considera un bambino che impara a camminare, si capisce immediatamente che il cervello umano impara a gestire una quantità rilevantissima di informazioni per ottenere il risultato desiderato (muoversi senza cadere) grazie a ripetuti tentativi.

Tuttavia nessuno di noi è in grado di formalizzare quali regole il proprio cervello ha ideato per riuscire a camminare, tanto è vero che riuscire a tradurre questa acquisita capacità in formule utilizzabili ad esempio da un robot, è particolarmente difficile. La nostra mente si comporta al riguardo come una black box e le reti neurali fanno altrettanto…”.

Questa opacità degli algoritmi si presta a molti usi distorti.

Se da un lato nemmeno chi gestisce la piattaforma di IA ha visibilità dell’algoritmo, dall’altra è facile per un gestore malintenzionato nascondersi dietro questa opacità, tecnicamente giustificata, al fine di manipolare e indirizzare i risultati dell’elaborazione.

Sarebbe infatti banale alterare tecnicamente il risultato ottenuto dagli algoritmi pilotandolo verso il risultato desiderato e spacciarlo come il risultato dell’algoritmo stesso.

Il rischio di alterazione dei risultati e la conseguente discriminazione dei soggetti valutati da un algoritmo è una delle maggiori preoccupazioni delle Autorità Garanti.

Privacy e intelligenza artificiale: l’attuale situazione normativa

Dal punto di vista normativo si pongono numerosi problemi.

Da un lato la mancanza di trasparenza contrasta con le previsioni degli articoli 12/14 del GDPR, che impongono al titolare del trattamento di dare evidenza dei trattamenti in essere sui dati. Dall’altro vi è il divieto di ottenere una decisione, che abbia conseguenze rilevanti, in forma totalmente automatizzata (salvo le eccezioni previste dalla normativa).

Rispetto al primo punto in realtà il WP29 nelle sue Linee guida in materia di processi decisionali automatizzati e profilazione appare insolitamente permissivo, o se vogliamo ragionevole e del resto in linea con la posizione del CNIL nel documento sopra citato.

Non è la pubblicazione del codice dell’algoritmo che lo rende trasparente (anche perché tale forma sarebbe incomprensibile ai più), quanto una corretta, completa e chiara descrizione della logica utilizzata.

Una nota tecnica di apertura sul mondo degli algoritmi.

La logica fuzzy ed i sistemi neurofuzzy sono in grado di auto-apprendere, analogamente alle reti neurali, ma hanno la brillante caratteristica di essere trasparenti e quindi di dare evidenza dell’algoritmo generato, il quale infatti può essere ulteriormente ottimizzato o modificato da un esperto umano.

Al riguardo esistono numerosi esempi di sistemi esperti realizzati con tale tecnica quali il sistema di Analisi di elettroforesi capillare realizzato nel 2004 presso l’ospedale San Raffaele di Milano da parte di Lorenzo Schiavina, docente di ricerca operativa alla Cattolica di Brescia (si veda al riguardo il libro “Intelligenza artificiale e soft computing. Applicazioni pratiche per aziende e professionisti”, coautore lo stesso Lorenzo Schiavina ed edito dalla FrancoAngeli 2017).

Conclusioni

Da ultimo consideriamo l’aspetto relativo all’applicazione che gestisce e permette la generazione degli algoritmi.

È evidente che come tutti i software tale applicazioni è soggetta a errori di analisi e di programmazione e quindi potrebbe portare alla generazione di algoritmi errati o ancora, volutamente indirizzati per ottenere un output pilotato secondo i desideri del titolare della piattaforma.

In conclusione quindi, come auspicato dalle autorità Garanti, solo la possibilità di una complessiva ed incisiva attività di verifica (audit) su tutti i componenti del processo che porta alla elaborazione di un algoritmo possono garantire la corretta tutela dei diritti degli interessati.

L’IA non va tuttavia demonizzata e vista come nemica della privacy; in più occasioni io e altri addetti abbiamo proposto la realizzazione di sistemi esperti che guidino i titolari nella complessa implementazione delle misure previste dall’attuale normativa privacy e che parimenti possano guidare chi debba successivamente effettuare la verifica dei vari adempimenti, con modalità oggettive e ripetibili.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati