CYBERWARFARE

Guerra ibrida: ecco la strategia dei cyber attacchi russi

Cyber attacchi mirati, ben studiati, che vengono da lontano: quelli sferrati negli ultimi anni, e contro l’Ucraina, potrebbero essere solo l’inizio di una strategia sul lungo periodo. C’è modo di contrastarla? Facciamo il punto

Pubblicato il 14 Apr 2022

Alessandro Bonzio

Information & Cyber Security Advisor presso P4I - Partners4Innovation

Claudio Telmon

Senior Partner – Information & Cyber Security, P4I – Partners4Innovation – Membro del comitato direttivo di Clusit

russia banche attacchi

È di questi giorni la notizia, comunicata dal procuratore generale Merrick B. Garland, secondo cui l’F.B.I. nelle scorse settimane avrebbe “disabilitato” una botnet controllata dal gruppo Hacker Sandworm, collegato all’agenzia militare russa G.R.U. e particolarmente attivo nell’ambito del conflitto in corso. L’azione, volta a prevenirne un utilizzo in azioni di cyberwar, sarebbe avvenuta anche accedendo ai sistemi infetti all’insaputa degli utenti o delle aziende proprietarie, anche al di fuori degli Stati Uniti, e anche con l’aiuto di governi stranieri.

L’azione in sé non è nuova: già nel 2011, l’F.B.I. aveva dato notizia di un’azione simile, nell’ottica di bloccare una botnet particolarmente attiva, al di fuori di un contesto di conflitto come quello attuale. Allora, l’attenzione era stata anche sulla legittimità di questa azione, perplessità che nello scenario attuale è certamente meno presente. Possiamo anche immaginare che altre azioni analoghe siano state svolte nel frattempo, quando era meno sentita la necessità di farne pubblicità.

L’Italia rischia ritorsioni dalla Russia: si prepari a una cyberwar

Cos’è una botnet

Per capire cosa sia stato effettivamente fatto, è utile prima di tutto avere chiaro cosa sia, in generale, una botnet. Da molto tempo, la maggior parte del malware in circolazione non è semplicemente un “virus” con una singola funzione specifica, ad esempio cifrare i dati per chiedere un riscatto, cosa che caratterizza i ransomware.

Sono invece degli strumenti multifunzione, delle specie di coltellini svizzeri per la gestione dei sistemi compromessi: possono comprendere delle funzionalità di ransomware, che sono quelle più evidenti, ma possono permettere di scaricare dati riservati, o anche di unire il sistema compromesso a una rete comprendente spesso decine o centinaia di migliaia di pc, che prendono comandi da una rete di comando e controllo. Questi sistemi compromessi e la rete che li controlla sono appunto una botnet. Le botnet sono poi utilizzate per diverse attività illecite. Ad esempio, vengono affittate sul Dark Web per effettuare attacchi ad altri sistemi, coordinando l’azione di tutti i sistemi attraverso la rete di controllo.

In pratica, chi ha del malware sul proprio pc deve immaginare che venga acceduto e utilizzato nei modi più vari da chiunque gestisca la rete di controllo della botnet, e da coloro a cui questi decida di cederlo.

Catturare una botnet

La demolizione di una botnet passa quindi attraverso la “cattura” della rete di controllo da parte, in questo caso, dell’F.B.I. L’operazione non è semplice, perché nel corso di tanti anni, sono state sviluppate tecniche per rendere più elusiva la rete di controllo e mantenerne il controllo da parte del gruppo hacker che l’ha creata.

Nel momento in cui l’F.B.I. assume il controllo della rete, tutto quello che deve fare è dare ai malware installati sui diversi sistemi l’ordine di “autodistruggersi”, e poi cancellare anche la rete di controllo, eliminando di fatto la botnet. Naturalmente, di principio, una volta assunto il controllo della botnet potrebbe usarla a sua volta, ad esempio per accedere ai sistemi compromessi.

Nel 2011 questo, come anche la legittimità dell’intervento, in particolare sui sistemi compromessi al di fuori degli Stati Uniti, aveva suscitato qualche perplessità, dato che l’F.B.I. aveva allo stesso tempo raccolto gli indirizzi IP dei sistemi infetti, identificando le organizzazioni colpite. Ciò permetteva di avvisare le organizzazioni del problema (rimuovere il malware non rimuove la vulnerabilità che ha permesso l’infezione) ma di principio dava anche all’FBI un accesso alle relative reti.

Un memo dell’FBI dichiara però che in Nessun momento l’FBI o ISC hanno esercitato un controllo sui computer infetti o ottenuto dati dai computer infetti, secondo quanto pubblicato da Wired nel 2011.

Contrattacco alla Russia

Tornando agli eventi di questi giorni, l’intenzione dichiarata è di disabilitare una botnet sostanzialmente sotto il controllo di un’agenzia militare russa, che avrebbe potuto utilizzarla per azioni di cyberwar non meglio specificate. Questo episodio mette in evidenza un altro aspetto dello scontro in atto, per ora indiretto, fra Russia e paesi sostenitori dell’Ucraina.

La Russia, dice Tom Burt di Microsoft secondo l’articolo del New York Times, è ingaggiata in una cyberwar “intensa ma mirata”. Una delle azioni più eclatanti in tal senso è stato l’attacco ai sistemi di comunicazione satellitare di Viasat datato 24 febbraio 2022, operazione che ha comportato una parziale interruzione della rete con conseguente disconnessione di migliaia di utenti situati in Ucraina ma anche in altre aree d’Europa.

Attacchi come quello a Viasat sono preoccupanti a prescindere dall’impatto avuto dall’attacco in sé. In primo luogo, perché mettono in evidenza vulnerabilità finora non riconosciute. Gli attacchi connessi al conflitto ucraino sembrano poi aumentare di intensità, probabilmente anche in conseguenza della maggiore ed inattesa durata delle operazioni militari.

È di questi giorni la notizia di un attacco “particolarmente sofisticato” tentato nei confronti della rete elettrica ucraina, sventato dall’Ucraina stessa. Operazioni che per la maggior parte sembrano provenire da gruppi direttamente riconducibili alla G.R.U., il ramo militare dell’intelligence russa.

Attacco cyber ai satelliti ViaSat: il più grave della guerra d’Ucraina

Strategia di attacco

Questi attacchi non sono improvvisati, ma hanno invece richiesto una lunga preparazione, avviata in molti casi ben prima dell’inizio del conflitto, con attività di analisi, identificazione di vulnerabilità, predisposizione degli strumenti e delle condizioni per poterli utilizzare efficacemente. Se alcuni sono stati attuati nelle prime fasi del conflitto, nel tentativo di indebolire la resistenza ucraina ed arrivare ad una risoluzione rapida del conflitto armato, altri vengono messi in campo adesso, perché funzionali allo scenario attuale.

Bisogna considerare che ogni volta che viene praticato un attacco di questo tipo, la Russia si “brucia” una carta che difficilmente potrà giocare di nuovo allo stesso modo. Ad esempio, l’attacco a Viasat da una parte ha messo in evidenza una vulnerabilità che presumibilmente verrà corretta rapidamente, ma soprattutto ha portato l’attenzione ad un settore strategico, quello dell’industria spaziale, in forte crescita ma ad oggi ancora relativamente poco regolamentato in termini di requisiti di sicurezza.

Dall’Ucraina al mondo

È legittimo ipotizzare che la Russia abbia considerato anche scenari di maggiore coinvolgimento nel conflitto dei paesi sostenitori dell’Ucraina. Il dubbio a questo punto è quanto la Russia sia intenzionata a portare questi attacchi al di fuori del territorio o di sistemi a supporto dell’operatività ucraini (Viasat è statunitense, ma i suoi satelliti erano utilizzati anche dalle forze armate ucraine), e in tal caso, di che tipo di azioni si potrebbe trattare.

Azioni che sono efficaci nel contesto ristretto dell’Ucraina potrebbero essere relativamente poco efficaci in un teatro più ampio comprendente i paesi che la sostengono. Le azioni, quindi, più che a colpire concretamente la capacità di questi paesi di fornire aiuti, potrebbero essere orientate a minare la volontà di continuare a sostenere l’Ucraina, in una logica di ritorsione.

La possibilità che si creino le condizioni per questo tipo di escalation è legata all’evoluzione del confronto fra Russia e Ucraina e fra Russia e paesi sostenitori.

Problemi strutturali

Molte infrastrutture critiche, specialmente quelle di minori dimensioni, come riporta sempre il New York Times citando come esempio un’azienda idrica dell’Iowa, non sarebbero preparate ad affrontare questo tipo di minaccia. E non possiamo dire che in Europa e in Italia la situazione sia molto migliore.

A fronte dei notevoli passi avanti intrapresi negli ultimi anni a livello istituzionale, dalla Direttiva NIS sulle infrastrutture critiche alla creazione del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC) da parte del governo italiano, esistono ancora delle lacune strutturali che minano la capacità dell’UE di difendere adeguatamente i propri sistemi e infrastrutture ICT. Tra queste la frammentazione degli interventi adottati dagli Stati Membri e una mancanza di investimenti.

Si pensi al contesto italiano, dove se i 623 milioni previsti dal PNRR per la cybersecurity rappresentano uno sforzo economico senza precedenti, allocando la maggior parte di questi al settore pubblico si rischia di penalizzare in particolare gli operatori del settore privato più piccoli e con meno risorse, ma comunque esposti nell’ambito delle infrastrutture critiche del paese.

Una logica risk-based

In uno scenario dove le minacce mutano sempre più rapidamente e dove le risorse a disposizione delle organizzazioni per proteggersi sono spesso inadeguate, diventa fondamentale adottare interventi di natura preventiva in una logica risk-based. Tale approccio, alla base di molti dei provvedimenti emanati a livello europeo e nazionale, è stato più volte raccomandato anche dallo CSIRT, l’ultima delle quali in relazione ai rischi derivanti dall’utilizzo di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Federazione Russa.

L’indicazione data in tal senso alle organizzazioni italiane è appunto quella di effettuare con urgenza un’analisi del rischio e di considerare l’attuazione di opportune strategie di diversificazione.

Indicazioni poi recepite nel Decreto-legge n. 21 del 21 Marzo 2022 che ha imposto alle pubbliche amministrazioni italiane la sostituzione o diversificazione di tali prodotti. Se il Decreto sancisce obblighi specifici per le pubbliche amministrazioni, per le imprese del settore privato può essere letto come un ulteriore invito a intervenire in maniera mirata concentrandosi sui rischi ritenuti prioritari rispetto alla propria realtà e all’evoluzione dello scenario.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2