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Rinvio dell’AI Act: i 3 ordini di questioni della semplificazione e la vera posta in gioco



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La massima tutela dei diritti fondamentali deve andare di pari passo con la capacità del tessuto produttivo europeo di reggere la competizione globale, per evitare un eccesso di regolazione. Esenzioni e alleggerimenti possono tradursi in risparmi, ma nel lungo periodo potrebbero consolidare rapporti di dipendenza strutturale da pochi grandi fornitori. Ecco perché

Pubblicato il 5 dic 2025

Federica Giaquinta

Consigliere direttivo di Internet Society Italia



Quando l’IA deve svelarsi: i 3 piani del codice per la trasparenza assoluta; Il rinvio dell'AI Act e semplificazione: i 3 ordini di questioni
Foto: Shutterstock

La proposta della Commissione europea di rinvio fino a sedici mesi dell’entrata in applicazione delle disposizioni dell’AI Act relative ai sistemi ad alto rischio – cioè per quella fascia di applicazioni che incidono su servizi essenziali, diritti fondamentali, infrastrutture critiche e processi decisionali ad elevato impatto – inserendola in un più ampio pacchetto di “semplificazione digitale” che tocca anche GDPR, disciplina dei cookies e Data Act, si colloca in un momento di evidente torsione del progetto regolatorio europeo sul digitale, in cui la tensione fra ambizione ordinatrice e competitività economica viene esplicitamente tematizzata e, per certi versi, rovesciata.

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