La cyber security non è più questione tecnica ma pilastro della corporate governance. Board, CEO, CIO, CRO e CTO hanno responsabilità specifiche e crescenti nella gestione del rischio informatico, con il CISO al centro di una rete complessa di deleghe e accountability.
Il Board deve riconoscere che informazioni e dati sono linfa vitale dell’organizzazione, nominando un CISO e fissando appuntamenti regolari per la sicurezza. Il CEO trasforma la sicurezza in vantaggio competitivo, mentre CIO, CRO e CTO traducono strategie in implementazioni operative.
Ma la distinzione cruciale è tra Executive CISO – delegato dal CEO per decisioni autonome con “dotted line” verso Board – e Non-Executive CISO, esecutore di decisioni altrui in organizzazioni piccole o immature.
Una differenza che determina efficacia strategica e capacità di protezione reale.
Indice degli argomenti
La rivoluzione della governance: dalla sicurezza IT alla boardroom
Proviamo, dunque, a fornire ai professionisti la mappa delle responsabilità di governance e gli strumenti per posizionarsi strategicamente nella catena decisionale, trasformando la sicurezza da funzione esecutiva a leadership strategica[1].
Il Board: custode della linfa vitale organizzativa
Il Consiglio di Amministrazione deve avere chiara visione che informazioni e dati rappresentano la linfa vitale dell’organizzazione. Deve conoscere come i dati vengono processati, immagazzinati, scambiati e riportati su e attraverso i sistemi aziendali.
Le responsabilità del Board includono otto pilastri fondamentali: nominare un CISO dedicato, sviluppare una strategia di sicurezza allineata al business, fissare appuntamenti regolari in agenda, assicurare la conformità normativa, comprendere le responsabilità legali per difformità o data breach, garantire pubblicazione e aggiornamento delle policy di sicurezza, assicurare programmi di awareness a tutti i livelli, conoscere quali sono i sistemi critici e gli impatti di potenziali interruzioni.
Il CEO: dal rischio al vantaggio competitivo
L’Amministratore Delegato eredita tutte le responsabilità del Board aggiungendo cinque aree specifiche. Deve prendere continuamente decisioni su rischi finanziari, operativi e di business che impattano reputazione e capacità di produrre valore.
La sua sfida è quella di mettere l’organizzazione in condizione di guadagnare vantaggio competitivo attraverso la sicurezza, non solo quella di gestire il rischio.
Il CEO deve assicurare che programmi di sicurezza siano sviluppati, documentati e implementati su tutti i sistemi, che i processi di sicurezza si integrino con quelli operativi, che le revisioni di sicurezza raggiungano il Board, che policy e procedure vengano testate periodicamente, che il budget annuale sia adeguato.
La catena operativa: CIO, CRO, CTO in azione
Analizziamo, adesso, i ruoli e le responsabilità all’interno della catena operativa aziendale.
CIO: supervisore dei controlli comuni
Il Chief Information Officer eredita responsabilità di CEO aggiungendo sei aree operative specifiche.
Deve supervisionare identificazione, implementazione e verifica dei controlli di sicurezza comuni, deve assicurare la conformità IT e garantire formazione del personale, nonché assistere altri direttori nell’esecuzione del programma di sicurezza.
Fondamentali per il CIO sono la promozione di riuso e condivisione di informazioni da risk assessment e audit, l’allocazione corretta di personale per protezione sistemi, la garanzia che i sistemi critici abbiano BCP/DRP (Business Continuity Plan/Disaster Recovery Plan) e procedure di emergenza implementate, mantenute e testate regolarmente.
CRO: maestro delle cinque categorie di rischio
Il Chief Risk Officer gestisce rischi di investimenti e strategie attraverso cinque categorie: rischio operazionale, finanziario, strategico, reputazionale, legale.
Per ciascuna categoria deve creare processi per identificare e valutare rischi, monitorarli e ridurli, ma anche assicurare una conformità normativa sostanziale.
Il CRO implementa tutti gli aspetti del Risk Management Program, conduce assessment di rischio e compliance, esegue audit su conformità agli standard di settore.
Una funzione che interseca direttamente con le responsabilità del CISO nella gestione del cyber-risk.
CTO: ponte tra policy e implementazione
Il Chief Technical Officer è responsabile degli amministratori di sistema, poiché essi rappresentano il link diretto tra dati, reti, sistemi e policy di sicurezza. A tal fine, deve assicurare che policy e procedure di information security vengano applicate ai sistemi IT.
Le sue responsabilità operative includono: aggiornamento dei diagrammi di rete, restrizione e logging dell’accesso fisico, il rispetto del principio dei privilegi minimi per gli utenti, il logging e il rilevamento delle anomalie, l’applicazione di patch e hotfix, l’aggiornamento della documentazione dei sistemi, installazione e test del software di protezione, la gestione dei backup e della business continuity, la raccolta corretta e conforme dei log di sistema, il supporto alle attività di auditing.
Il CISO: architetto del programma di sicurezza
Il Chief Information Security Officer definisce e dirige i programmi che gestiscono il rischio, con dieci responsabilità uniche che lo distinguono dagli altri ruoli.
Definisce e guida programmi di sicurezza, policy, procedure e tecniche di controllo, coordinando implementazione dei controlli e conducendo audit di sicurezza.
Coordina risk assessment annuali formali, rivede contratti e procurement di misure di sicurezza, definisce e implementa metriche di performance, prende decisioni ad alto livello su policy ed eccezioni.
Mantiene l’aggiornamento annuale su minacce emergenti, normative e tecnologie, rivede i business case per assicurare che la copertura del budget e le risorse siano sufficienti.
La distinzione cruciale: Executive vs Non-Executive CISO
È importante, però, focalizzarci su una distinzione cruciale: quella tra la figura dell’Executive CISO e quella del Non-Executive CISO.
Executive CISO: decisore strategico
L’Executive CISO è delegato dal CEO per prendere decisioni autonome, specialmente durante le emergenze, assumendosene piena responsabilità. Può riportare ad altri livelli C ma mantiene una “dotted line” verso il CEO e il Board, fungendo da consulente di fiducia per la sicurezza.
Questa configurazione permette agilità decisionale e accesso diretto alla governance strategica, trasformando il CISO da una funzione operativa a leadership esecutiva con capacità di influenzare direzione aziendale.
Non-Executive CISO: esecutore operativo
Il Non-Executive CISO è l’esecutore di decisioni prese da CIO o riporti internazionali, con eventuale ruolo consultivo. Si trova in organizzazioni piccole o immature nella gestione del rischio, che operano come PMI.
Può essere presente anche in multinazionali con CISO globale e modello centralizzato, dove serve come Single Point of Contact (SPOC) presso sedi nazionali per compiti decentralizzati e implementazione delle normative locali.
Implicazioni strategiche per l’efficacia
La distinzione tra Executive e Non-Executive è un dilemma tra autonomia decisionale VS controllo gerarchico, che è in grado di determinare la capacità di risposta alle minacce e l’efficacia nella protezione organizzativa.
L’Executive CISO può implementare misure urgenti senza escalation burocratiche, mentre un Non-Executive deve attendere approvazioni che potrebbero arrivare troppo tardi.
Inoltre, l’Executive CISO partecipa alle decisioni strategiche influenzando la direzione aziendale, mentre un Non-Executive subisce decisioni prese altrove.
Si tratta di una differenza che impatta direttamente sulla capacità di allineare sicurezza e business objectives, di cui la Direzione eventualmente dovrà rispondere in caso di incident.
Verso una governance matura della sicurezza
L’evoluzione verso Executive CISO rappresenta maturazione organizzativa nella comprensione che cyber security è governance, non solo tecnologia.
Solo integrando il CISO nella leadership strategica le organizzazioni possono trasformare la sicurezza da costo a vantaggio competitivo.
La scelta tra modelli Executive e Non-Executive deve riflettere non solo dimensioni organizzative, ma la maturità nella gestione del rischio e le ambizioni competitive nel mercato digitale.
[1] Per approfondire i modelli di governance della cybersecurity, le strategie per evolvere da Non-Executive a Executive CISO e gli strumenti per influenzare la leadership aziendale, il Manuale CISO Security Manager fornisce framework operativi per ogni livello di maturità organizzativa.












