DATA PROTECTION

Data masking: cos’è e perché è utile a evitare sanzioni GDPR

Nello sviluppo di processi aziendali o procedimenti amministrativi occorre spesso condividere dati personali contenuti nei propri database, ma questo aumenta il rischio di data breach. Un’efficace soluzione è costituita dal data masking, misura tecnica per l’offuscamento dei dati. Ecco di cosa si tratta

Pubblicato il 30 Set 2021

Giuseppe Alverone

Consulente e formatore Privacy. DPO certificato UNI 11697:2017

Data masking cos'è e a cosa serve

Una delle misure tecniche più efficaci per ridurre l’esposizione dei dati aziendali è sicuramente quella del data masking che, in parole semplici, consiste nel “mascherare” i dati sensibili originali con altri fittizi generati mediante procedure di offuscamento, anonimizzazione e pseudonomizzazione in modo da renderli, ad esempio, non correlabili con l’identità originaria di un interessato pur garantendo la fruibilità delle informazioni.

Per comprendere l’utilità di adottare misure tecniche di data masking basti pensare che le imprese e le PA nello sviluppo dei processi aziendali o dei procedimenti amministrativi devono spesso condividere grandi quantità di dati personali, contenuti nei loro database, con utenti cosiddetti “non di produzione”, che possono essere interni – chiamati a svolgere attività di formazione o sviluppo di applicazioni – o anche esterni cioè “outsourcers” nel ruolo di responsabili del trattamento di dati personali. Tra questi ultimi vi sono anche le organizzazioni che eseguono manutenzione delle applicazioni o analisi aziendali per finalità di marketing o di ricerca.

Si tratta di attività che, seppur necessarie, allargano il perimetro di sicurezza delle imprese e delle P.A., aumentando l’esposizione dei dati e, conseguentemente, il rischio di data breach che comporta l’obbligo di notifica al Garante e, nella maggior parte dei casi, anche la comunicazione agli interessati, con rilevante impatto anche sulla reputazione della impresa o della P.A. coinvolta e sulla fiducia dei rispettivi clienti/utenti.

Assume quindi un’importanza strategica ridurre l’esposizione dei dati personali, mantenendone l’usabilità per scopi non di produzione.

Quali sono le possibili soluzioni?

Pseudonimizzazione e GDPR: le difficoltà tecniche e applicative per le aziende

Le indicazioni del GDPR

Il GDPR che pone disposizioni di carattere “generale” e molto spesso “generiche”, su questo particolare aspetto, non si limita genericamente a prescrivere ai titolari l’obbligo di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio ma entra nel dettaglio, offrendo alcune specifiche indicazioni utili e necessarie non solo per realizzare la compliance normativa – ed evitare così pesanti sanzioni – ma anche per offrire prodotti e servizi di qualità e salvaguardare il posizionamento competitivo, la reputazione dell’impresa e la fiducia dei clienti/utenti.

Infatti, non a caso, l’art. 34, paragrafo 3, lettera a) GDPR prevede che, in occasione di un “data breach”, l’impresa o la P.A. titolare del trattamento dei dati, non sia tenuta a darne comunicazione agli interessati, se proattivamente aveva messo in atto le misure tecniche e organizzative adeguate di protezione, destinate a rendere i dati personali incomprensibili a chiunque non fosse a autorizzato ad accedervi.

Questa disposizione è complementare al Considerando 28 GDPR che sottolinea come l’applicazione della pseudonimizzazione ai dati personali possa ridurre i rischi per gli interessati e aiutare i titolari del trattamento e i responsabili del trattamento a rispettare i loro obblighi di protezione dei dati.

Per pseudonimizzazione si intende “il trattamento dei dati personali in modo tale che i dati personali non possano più essere attribuiti a un interessato specifico senza l’utilizzo di informazioni aggiuntive, a condizione che tali informazioni aggiuntive siano conservate separatamente e soggette a misure tecniche e organizzative intese a garantire che tali dati personali non siano attribuiti a una persona fisica identificata o identificabile”[1].

Pseudonimizzazione e tecniche di hashing per la protezione dei dati: strategie, rischi e soluzioni

Più semplicemente la pseudonimizzazione consiste nell’assegnare ad un dato personale (ad esempio un nominativo) uno pseudonimo (ad esempio il numero di protocollo della pratica riguardante l’interessato) che non dà la possibilità di identificare l’interessato, se non consultando il registro di protocollo che associa il nominativo al numero di protocollo della pratica.

Generalmente, per ottenere la pseudonimizzazione, si assegna uno pseudonimo digitale – in genere una funzione di hash – che cifra i dati personali, creando una relazione biunivoca certa fra i dati personali cifrati e l’interessato, il quale rimane sempre identificabile tramite la chiave di decifratura.

La pseudonimizzazione è ritenuta dal GDPR una misura davvero molto efficace, tanto che è specificamente raccomandata negli artt. 25, paragrafo 1 – 32, paragrafo 1, lettera a) – 40, paragrafo 2, lettera d) e 89, paragrafo 1.

Il quadro di indicazioni utili e necessarie è completato dal Considerando 26 GDPR che stabilisce che i principi di protezione dei dati non si applicano a dati personali resi sufficientemente anonimi da impedire o da non consentire più l’identificazione dell’interessato.

Si tratta dell’anonimizzazione del dato personale cioè dell’eliminazione delle caratteristiche che consentono di correlare il dato all’interessato e quindi identificarlo.

Pseudonimizzazione e anonimizzazione dei dati: differenze tecniche e applicative

La misura tecnica del data masking

Sia la pseudonimizzazione che l’anonimizzazione comportano quindi l’offuscamento, il mascheramento dei dati personali con dati fittizi che non consentono l’identificazione immediata degli interessati. Invero, l’identificazione degli interessati con la pseudonimizzazione è ancora possibile tramite una chiave di decifratura, mentre con l’anonimizzazione viene impedita o non più consentita.

Questo particolare risultato si può ottenere, per l’appunto, applicando il data masking, i.e. un processo che consente di ottenere un “mascheramento”, sostituendo in modo permanente i dati personali “reali” conservati nel repository dell’organizzazione con dati fittizi, che non sono più “reali” ma “realistici” cioè rappresentativi dei dati da cui sono stati originati, dei quali conservano l’“integrità referenziale” e quindi l’”aspetto funzionale”, cioè la possibilità di eseguire in modo affidabile analisi, test, formazione, ricerca e sviluppo.

Tali dati, una volta mascherati, sono irreversibili cioè non è più possibile recuperare o accedere ai dati reali originali che restano così protetti e riservati.

Il data masking è una misura tecnica già globalmente diffusa nel mondo aziendale, molto prima dell’emanazione del GDPR, al fine di proteggere le seguenti tipologie di “dati sensibili” comunemente usati per realizzare gli obiettivi di business delle imprese:

  • PII (Personally Identifiable Information): informazioni di identificazione personale;
  • PHI: (Protected health information): informazioni sanitarie protette;
  • PCI-DSS (Payment Card Industry Data Security Standard) informazioni sulla carta di pagamento, rectius: un insieme di requisiti stabilito per garantire la sicurezza delle informazioni dei titolari di carte di pagamento.

Tipologie di data masking

Per mascherare i dati ci si può avvalere di specifici tools, anche open source, che funzionano secondo le seguenti due modalità:

  • statica (Copy Then Mask) Si crea una replica del database corrispondente a quella originale, tranne che per i campi che devono essere mascherati. Quindi i dati vengono mascherati in modo permanente ed irreversibile;
  • dinamica (Mask While Copy): i dati originali rimangono nel repository e sono accessibili a un’applicazione che autorizzata dal sistema agisce sugli stessi dati “runtime”, oscurandoli. Solo gli utenti autorizzati possono vedere i dati reali.

Tecniche di data masking

Le tecniche di data masking, usualmente adottate da tempo dalle aziende in tutto il mondo, che vanno sempre adattate alle particolari esigenze organizzative e produttive, sono:

  • la sostituzione (substitution): vengono sostituiti i dati originali di produzione con dati casuali estrapolati da un set di dati simili prestabilito;
  • il rimescolamento (shuffling): è una tecnica simile alla sostituzione; utilizza un set di dati al posto di un altro, spostando i valori tra le righe. Il set di output sembra composto da dati autentici ma non rivela alcuna informazione personale reale;
  • la variazione di numero e data (number and data variance): si modificano i valori esistenti in un intervallo specificato al fine di offuscarli (e.g.: una data di nascita può essere modificata in un intervallo di tempo di più o meno 120 giorni);
  • la crittografia (encryption): i dati vengono mascherati tramite un algoritmo di crittografia. Questa tecnica non sempre viene usata poiché comporta la perdita di integrità referenziale e la conseguente inutilizzabilità dei dati mascherati per test ed analisi;
  • l’annullamento/cancellazione (nulling out or deletion): con questa tecnica si rimuovono semplicemente i dati personali eliminandoli. In pratica vengono sostituiti i dati con un valore nullo. Non è adatta per l’esecuzione di analisi e test poiché nel processo si perde l’integrità referenziale;
  • la mascheratura (masking out): con questa tecnica, viene mascherata solo una parte dei dati originali. Comporta gli stessi effetti dell’annullamento poiché non è efficace per test ed analisi. Ad esempio nei siti di e-commerce ai clienti vengono mostrate solo le ultime 4 cifre del numero della carta di credito per prevenire le frodi.

Il processo di mascheramento

Il processo di mascheramento dei dati personali, sia esso statico o dinamico, viene disegnato ed implementato, prendendo in genere come riferimento il seguente un modello ciclico:

  • individuazione dei dati da mascherare: innanzitutto deve essere analizzato il database per scoprire ed individuare i dati personali che devono essere mascherati, nonché le relazioni e i vincoli di integrità referenziale che devono essere conservati al termine del processo, al fine di rendere i dati usabili per test ed analisi. Questo adempimento potrà essere agevolmente realizzato se l’impresa o la P.A. ha adottato una efficace politica di sicurezza delle informazioni che dovrà necessariamente prevedere[2] la classificazione, l’etichettatura e la gestione delle informazioni secondo un determinato disegno che preveda diversi livelli di accessibilità/disponibilità (non ristretta – ristretta – confidenziale – segreta – Top) per rendere massimo il livello di attendibilità/affidabilità (il c.d. Trustworthiness);
  • esame della situazione: per verificare la posizione dei dati e scegliere la tecnica di mascheramento più adeguata alle esigenze organizzative e produttive;
  • implementazione del mascheramento: facendo ricorso a metodi irreversibili (funzioni di hash), sviluppando processi ripetibili ed utilizzando algoritmi per mascherare i dati personali e sostituirli con dati strutturalmente identici ma numericamente diversi. E.g., il codice fiscale di una persona dopo il mascheramento riporterà valori diversi ma conserverà la struttura caratteristica del codice fiscale;
  • risultati del mascheramento dei dati: al termine del processo ci si dovrà assicurare che:
  1. i dati mascherati sono irreversibili, ovvero non sia possibile risalire dal dato mascherato a quello originale (funzione di hash);
  2. i dati mascherati conservino l’integrità relazionale così da risultare sufficientemente realistici e quindi utili per scopi “non di produzione” come analisi, test, ricerca e sviluppo.
  3. le applicazioni continuino a funzionare con i dati mascherati.

 

NOTE

  1. Art.4, paragrafo1, n.5 GDPR.

  2. Vds. UNI CEI EN ISO/IEC 27001:2017.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2