SOLUZIONI PER LE AZIENDE

Organizzazione aziendale e data protection post GDPR: un possibile approccio

I nuovi obblighi e adempimenti sono certamente un costo per le aziende, ma l’adeguamento al GDPR potrebbe trasformare questo costo in un’opportunità. Ecco le soluzioni per conciliare organizzazione aziendale e data protection

Pubblicato il 11 Ott 2018

Ludovica De Benedetti

Privacy Professional, Consulente e Formatrice

Stefano Leucci

Fellow del Centro Nexa per Internet e Società del Politecnico di Torino

organizzazione aziendale e data protection approccio

Un’adeguata divisione di ruoli e responsabilità all’interno di aziende e organizzazioni potrebbe permettere di abbassare i costi necessari a garantire la conformità al GDPR, creando un forte valore aggiunto e consentendo di raggiungere una perfetta simbiosi tra organizzazione aziendale e data protection.

Proprio in questo ambito, due grossi equivoci hanno dominato la scena degli ultimi mesi.

Il primo riguarda i compiti del DPO: molte organizzazioni hanno ritenuto sufficiente nominare un Responsabile e delegargli tutta l’attività di adeguamento alla nuova normativa. Ma se il DPO si deve occupare di tutte le attività di adeguamento alla normativa – molte volte con scarsissime risorse a lui destinate – come potrebbe anche riuscire a svolgere le attività proprie della sua funzione quali la sensibilizzazione del personale, la collaborazione nelle valutazioni di impatto, la gestione delle richieste degli interessati e la sorveglianza sulla corretta gestione dei dati?

Inoltre il DPO – in qualità di figura (anche) di controllo – dovrebbe operare in maniera indipendente rispetto alle decisioni dell’organizzazione. Ma demandando a questa figura tutte le attività legate all’adeguamento e al mantenimento degli obblighi previsti dal Regolamento, come si potrebbe evitare che controllore e controllato coincidano?

Il secondo equivoco riguarda la gestione delle responsabilità: è bene sottolineare che l’ultimo responsabile della conformità del trattamento di dati personali a quanto richiesto dal GDPR è il titolare del trattamento, non il DPO. Per garantire l’effettività del ruolo del DPO e la sua indipendenza – e allo stesso tempo garantire una maggiore efficienza nell’utilizzo dei dati – è necessario prevedere un’attenta divisione interna di ruoli e responsabilità. Questa ripartizione di responsabilità rientra proprio tra i compiti del DPO previsti dall’articolo 39 del GDPR.

Analizziamo dunque una struttura organizzativa che possa rispondere in modo efficace a queste esigenze.

Ufficio Data Protection: una sinergia tra giuristi e informatici

Partiamo da un semplice assunto: anche il DPO più “eroico” non potrebbe da solo occuparsi della gestione di tutti gli obblighi previsti dal GDPR (che vanno dalla costruzione e periodico aggiornamento di tutti i registri dei trattamenti, alle valutazioni di impatto, dalla formazione, alla consulenza e alla gestione delle richieste degli interessati), soprattutto operando in realtà ampie e complesse.

Una prima soluzione è quella di affiancare un Data Protection Office al DPO.

Ma quante e quali risorse dovrebbero far parte di tale ufficio? Molto dipende dalla realtà in cui si opera, ma alcuni suggerimenti sono sempre validi.

Innanzitutto, per analizzare i possibili rischi sottesi ad un trattamento di dati personali è necessaria una sinergia fra anima giuridica e tecnica. Dunque per affiancare in modo efficiente un DPO devono coesistere più professionalità: giuristi, informatici, ingegneri. Inoltre, è necessaria una approfondita conoscenza della realtà aziendale in cui si opera e, a questo fine, sarebbe meglio che almeno una parte dei membri dell’Ufficio Data Protection siano dipendenti interni all’azienda (Ufficio Legale, IT Security), oltre che professionisti in ambito risk management.

Come conciliare organizzazione aziendale e data protection

Bisogna a questo punto sottolineare che – per quanto la creazione di un Ufficio Data Protection sia fondamentale per garantire l’effettività del ruolo del DPO – da un lato non risolve il problema dell’indipendenza (controllore e controllato continuerebbero a coincidere) e dall’altro potrebbe non essere una soluzione efficace.

Ogni ente, infatti, è generalmente suddiviso in aree funzionali (Ufficio Legale, Marketing, Credito), ognuna delle quali è interessata da determinati trattamenti di dati personali. Solo chi lavora quotidianamente all’interno di una singola area conosce in modo approfondito le particolarità dei trattamenti operati e può tempestivamente riscontrare problematiche o agire in caso siano necessari aggiornamenti o modifiche.

Inoltre, chi lavora con continuità su specifici datasets può rendersi immediatamente conto di inefficienze e proporre soluzioni pratiche che potrebbero garantire performance migliori. Per queste ragioni è consigliabile una ripartizione oculata di ruoli e responsabilità a livello delle singole aree funzionali. Proprio per questo motivo, l’art. 2-quaterdecies del novellato Codice Privacy (D.lgs. 196/03, come modificato dal D.lgs. 101/18) prevede che il titolare del trattamento possa assegnare specifici compiti e funzioni connessi al trattamento di dati personali a persone fisiche che operano sotto la sua autorità.

Ma come stabilire chi deve gestire gli obblighi di data protection in ogni area? Anche in questo caso si può solo provare a pensare a quale soluzione sia più efficiente, ma molto dipenderà sempre dalla realtà in cui si opera.

Partiamo da un altro presupposto: il responsabile di ogni area generalmente è il soggetto che meglio conosce la ripartizione dei compiti e le diverse professionalità di coloro che qui lavorano, disponendo di una visione d’insieme sui diversi trattamenti effettuati nel suo ambito. Per tali ragioni è il soggetto che meglio potrebbe coordinare le attività legate alla data protection all’interno dell’area.

Gestire tutte queste attività per un’intera area funzionale può richiede però molto tempo. È dunque necessario che ogni responsabile funzionale individui alcuni soggetti particolarmente affini a fungere quali punti di riferimento privacy all’interno dell’area per conoscenza dei trattamenti e tempo a disposizione.

In tal modo, si verrebbe a garantire un controllo continuativo e diffuso di tutti i trattamenti di dati personali posti in essere all’interno dell’azienda e una divisione dei ruoli fra controllore (DPO) e controllato (Titolare del trattamento).

Il referente scelto dovrebbe interfacciarsi sia con il DPO – come vedremo a breve – che riferire la propria attività al responsabile di area. Questo reporting “a più voci” permetterebbe al responsabile di area di avere una visione ampia e aggiornata dei trattamenti che si svolgono sotto la sua responsabilità, coinvolgendo immediatamente il DPO in caso di problematiche o esigenze particolari.

Manca ancora un passaggio fondamentale per garantire la massima conformità al regolamento ed efficienza.

Il ruolo del Data Protection Officer in azienda

Anche in organizzazioni non esageratamente complesse è raro che i trattamenti di dati personali si esauriscono in un singolo dipartimento. La pervasività delle tecnologie a supporto dei processi ha permesso e sempre più permette efficienze legate alla condivisione dei dati e al reciproco arricchimento.

È dunque necessario evitare inefficienze che potrebbero derivare da una mancanza di comunicazione tra le varie aree che si alternano in momenti diversi nei trattamenti dei medesimi dati personali.

È proprio qui che entra in gioco in modo molto evidente l’importanza del ruolo del DPO che deve sempre mantenere una visione olistica delle attività di trattamento di dati personali che si svolgono nella realtà in cui opera. A questo fine è fondamentale strutturare un dialogo costante con i responsabili e i referenti di ogni area. Questi ultimi si devono rivolgere al DPO per ogni intervento straordinario che considerino necessario, richiedendo formazione specifica all’interno della loro area di riferimento, acquisendo pareri in merito alle nuove valutazioni di impatto sulla protezione dei dati o svolgendo indagini in caso di violazioni di dati personali.

La figura del DPO può essere particolarmente incisiva nel processo di valorizzazione delle informazioni aziendali, aiutando le varie strutture aziendali ad evitare “silos” informativi e massimizzando il valore dai dati raccolti e trattati.

L’importanza di un comitato data protection

Sempre per garantire il necessario coordinamento fra le aree aziendali, sarebbe utile prevedere una struttura di raccordo collettiva in cui si possano confrontare tutti i responsabili delle varie aree. Oltre a contribuire all’efficienza comunicativa interna, questo comitato permetterebbe di valutare collettivamente i rischi dei trattamenti di dati che coinvolgono più aree e di prendere così decisioni sulle questioni di maggior impatto (pensiamo alla notifica al Garante e agli interessati di un data breach o alla decisione di procedere ad una consultazione preventiva all’Autorità).

A tale organo deve essere chiamato a partecipare anche il DPO sia perché il GDPR richiede un suo coinvolgimento in tutte le questioni riguardanti la protezione dei dati personali, ma soprattutto per la capacità che dovrebbe avere nel proporre soluzioni conformi alla normativa ed allo stesso tempo efficienti per l’azienda.

In conclusione, i nuovi obblighi e adempimenti sono certamente un costo per le aziende. Ma la vera innovazione organizzativa portata dal GDPR è legata alla capacità di trasformare questo costo in un’opportunità. Assegnando ad ognuno le proprie responsabilità è possibile maturare una conoscenza più consapevole e approfondita del patrimonio informativo a disposizione, migliorando così l’efficienza organizzativa interna.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati