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La vulnerabilità invisibile: perché il fattore umano è il vero punto critico della cyber security



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Nei momenti difficili, in cui ogni secondo conta e le decisioni possono salvare o condannare un’intera organizzazione, emerge una verità che nessun vendor di tecnologia vuole ammettere: la differenza tra vittoria e sconfitta non la fanno server od algoritmi, ma le persone. Ecco perché il fattore umano riveste un ruolo cruciale nella cyber security

Pubblicato il 19 ago 2025

Giuseppe Alverone

Consulente e formatore Privacy e Cybersecurity. DPO certificato UNI CEI EN 17740:2024

Monica Perego

Consulente, Formatore Privacy & DPO



La vulnerabilità invisibile: perché il fattore umano è il vero punto critico della cyber security

Mentre il mondo della sicurezza informatica continua a investire miliardi in tecnologie sempre più sofisticate, la realtà degli incidenti cyber rivela una verità scomoda. La vulnerabilità più pericolosa non si nasconde nel codice, ma nelle persone che devono gestire le crisi.
Ecco perché, dall’analisi delle dinamiche psicologiche e comportamentali che emergono sotto pressione estrema, il fattore umano costituisce il vero discrimine tra successo e fallimento nella risposta agli incidenti di cyber security.

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