L’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) ha annunciato l’apertura di sette procedimenti istruttori contro altrettante società di call center sospettate di pratiche commerciali scorrette attraverso il telemarketing.
Le società finite nel mirino dell’Autorità operano nei settori dell’energia e delle telecomunicazioni, due ambiti già da tempo osservati speciali per l’alto numero di segnalazioni ricevute dai consumatori.
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Telemarketing scorretto: l’indagine antitrust
A far scattare le indagini è stata anche la collaborazione con la Guardia di finanza, che ha condotto ispezioni nelle sedi delle aziende coinvolte, situate principalmente nelle province di Napoli e Caserta.
L’intervento è parte di un’azione più ampia volta a contrastare l’uso improprio del telemarketing, in particolare le tecniche aggressive e poco trasparenti che continuano a colpire migliaia di utenti italiani ogni anno.
Il presidente dell’Agcm, Roberto Rustichelli, ha elogiato il lavoro svolto dal Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza e dai reparti territoriali coinvolti, sottolineando l’importanza della collaborazione istituzionale per contrastare fenomeni sempre più sofisticati e pervasivi.
In cosa consiste la pratica scorretta
Nel settore energetico, gli operatori si sarebbero presentati come rappresentanti dell’attuale fornitore o di Autorità di regolazione, sostenendo che le tariffe attive fossero svantaggiose o che esistessero problemi tecnici da risolvere solo tramite la firma di un nuovo contratto.
Per quanto riguarda la telefonia, invece, gli operatori avrebbero parlato di disservizi imminenti o aumenti di prezzo non confermati, inducendo il consumatore a cambiare offerta.
In alcuni casi le condizioni presentate telefonicamente risultavano molto più vantaggiose di quelle effettivamente applicate, con conseguente inganno del cliente finale.
Le società coinvolte
I call center oggetto dell’istruttoria operano nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni.
Secondo quanto riportato dall’Agcm, queste società avrebbero contattato i consumatori, mascherando la propria identità o simulando di agire per conto di enti ufficiali, come fornitori attuali o Autorità di settore, per indurre gli utenti a stipulare nuovi contratti.
In alcuni casi sarebbero stati evocati falsi problemi tecnici o inesistenti rincari imminenti.
Un dettaglio particolarmente preoccupante è l’uso del Cli spoofing (Calling Line Identification spoofing), una tecnica che consente di falsificare il numero di telefono del chiamante, facendo sembrare la telefonata proveniente da un numero conosciuto o attendibile. Questo tipo di pratica aumenta la probabilità che il destinatario risponda e dia credito a quanto viene detto.
Tecnica dello spoofing
Il Cli spoofing consiste nella pratica che consente alla parte chiamante, alla rete di origine e / o alla rete di transito di manipolare le informazioni contenute nel campo CLI con l’intenzione di ingannare la parte chiamata inducendola a pensare che la chiamata abbia avuto origine da un’altra persona, entità o, comunque, da altra linea.
Come riportato in una apposita delibera dell’Agcm, il fenomeno dello spoofing si traduce infatti in possibili frodi e abusi nei confronti degli utenti di reti e servizi di comunicazione elettronica perpetrati attraverso la manipolazione di informazioni trasportate dai protocolli di segnalazione.
Le misure di contrasto allo spoofing si configurano dunque come azioni volte a salvaguardare gli utenti ovviando alla vulnerabilità dei protocolli di rete.
Mediante lo spoofing telefonico si perfeziona il vishing: i truffatori utilizzano la tecnologia VoIP per far apparire le loro chiamate come se provenissero da numeri di telefono legittimi, come quelli della banca o della polizia.
Questo può indurre le vittime a fornire informazioni sensibili o a trasferire denaro. Tale tecnica serve anche per camuffare il mittente degli Sms, tecnica maggiormente adoperata dai criminali nota come smishing.
Il report della Polizia Postale
La Polizia Postale ha evidenziato, in una segnalazione all’Autorità, 553 casi di denunce per furto d’identità nel 2023 mediante vishing e 432 nei primi 8 mesi del 2024.
La dimensione delle truffe online e delle frodi informatiche , nvestigate dalla Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica che potenzialmente possono essere state caratterizzate da tecniche di spoofing, è stimabile, nel 2023, in circa 140 milioni di euro di somme sottratte con circa 3600 persone indagate, con un trend in costate aumento.
“Difenditi così”: la campagna informativa
Per fronteggiare questi comportamenti, l’Agcm, in collaborazione con Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), ha promosso la campagna “Difenditi così”.
Attraverso il sito, i cittadini possono accedere a strumenti informativi e pratici per tutelarsi dal telemarketing aggressivo. È inoltre attivo un numero verde gratuito (800.166.661) per ricevere assistenza.













